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L'elenco degli investimenti previsti

Via libera alla quarta “manovrina” all’Ars: nuovi fondi per Protezione Civile e caro-voli, saltano i 30 milioni per l’Irfis

giovedì 7 Novembre 2024
Ars, frame diretta Ars Sicilia

L’Ars trova la quadra sulla quarta variazione di bilancio. Sala d’Ercole ha approvato il disegno di legge che stanzia oltre 600 milioni di euro di finanziamenti diretti principalmente all’emergenza siccità, al sostegno alle attività produttive e all’agricoltura. Trentatré i favorevoli, diciannove contrari, mentre sono tre i deputati che si sono astenuti. A cambiare parzialmente volto all’atto è arrivato il maxi-emendamento concordato fra maggioranza ed opposizioni, il quale ha integrato il testo con una redistribuzione di risorse su Protezione Civile, assistenti sociali e tanto altro. Dal ddl originario spariscono quattro articoli dei trentacinque iniziali. Fra questi figura anche quello che prevedeva un investimento da 30 milioni per l’aggregazione aziendale e per le forme di sostegno alle imprese di competenza dell’Irfis.

Una norma fortemente voluta dall’assessore al Bilancio Alessandro Dagnino e sul quale l’esponente della Giunta Schifani, pur dichiarandosi contento dell’approvazione complessiva della “manovrina”, ha lanciato qualche piccola frecciata alla coalizione di centrodestra. “Sono estremamente soddisfatto – ha dichiarato Dagnino -. Non perdiamo di vista il risultato principale. Approvare in due settimane una variazione di bilancio da oltre 500 milioni di euro di investimenti. Impegni relativi tutti a grandi temi per la Sicilia. Ringrazio il presidente della Regione e tutti i membri della maggioranza, anche quelli che potrebbero aver espresso sensibilità diverse su alcune parti dell’atto. Il profilo politico dei lavori d’aula mi vede protagonista con la fortuna di avere una guida politica di grande esperienza. Sono convinto che andremo incontro verso un altro grande traguardo, ovvero l’approvazione della legge di stabilità nei tempi previsti dalle normative vigente“.

Schifani: “Acqua bene primario, commissario Dell’Acqua usi suoi poteri speciali”

Plaude al lavoro dell’aula il presidente della Regione Renato Schifani. “Questa vince la Sicilia, i siciliani e questo Parlamento – ha dichiarato il governatore -. Ciò per il lavoro condotto in queste 48 ore”. Fra i settori più attenzionati dalla “manovrina” c’è sicuramente quello dell’emergenza idrica. Un tema sul quale, più volte, il governatore ha rivolto messaggi diretti al commissario nominato dal Governo Nazionale Nicola Dell’Acqua. “Mi è dispiaciuto molto non aver potuto ricevere quella rappresentanza di cittadini che ha protestato ieri davanti alla presidenza della Regione perché ero impegnato qui all’Ars. Quando manca l’acqua, manca un bene essenziale. E su questo non esistono guelfi e ghibellini. Questa mattina ho parlato di una criticità fra il Governo Regionale e il commissario Dell’Acqua. Abbiamo scritto poco fa, con garbo e fermezza, chiedendo un’accelerazione. Ha poteri che io non ho. L’ho invitato ad usarli. Quando c’è da tutelare il benessere primario della sopravvivenza, non guardo in faccia nessuno“. Poi un focus al futuro infrastrutturale dell’Isola. “Non possiamo permetterci di arrivare alla prossima estate senza attivare i tre dissalatori. Sarà una lotta contro il sistema burocratico, ma dobbiamo riuscirci“.

Nel suo lungo discorso in aula, Renato Schifani ha toccato vari temi. Dal caro voli alla futura legge di stabilità. “Non potrà mancare la stessa interlocuzione che c’è stata su questa manovra per la legge di stabilità. Bisogna ascoltare i territori. Ognuno la pensa in un certo modo, ma bisogna avere rispetto degli altri. Oggi c’è stato e ringrazio quest’aula. L’ho vissuto con piacere“. Poi un passaggio sul mondo dei precari. “Sulla stabilizzazione della Camera di Commercio, era un’occasione da non perdere. Ma il tema del precariato rimane aperto. Quello che abbiamo trovato, lo stiamo sistemando. Assicuro che fasce di lavoratori, come gli ASU, troveranno attenzione entro la fine di questa legislatura“.

Cosa esce dalla variazione di bilancio

Finiscono fuori dalla “manovrina” le norme sui fondi relativi al riutilizzo delle acque reflue per il depuratore di Castelvetrano (600.000 euro), la spesa da 12,5 milioni di euro prevista per l’acquisto di beni immobili, in particolare quello relativo al Fondo Pensioni di via Cordova, nonché quella sulla promozione e salvaguardia delle eccellenze agro-alimentari (2 milioni di euro). Destino diverso per il finanziamento previsto all’articolo 29, ovvero quello relativo alla FOSS. Alla fine, la norma rimarrà integrata all’interno della variazione di bilancio.

Durante la sezione pomeridiana della seduta arriva però lo stralcio anche dell‘articolo 3, ovvero quello delle aggregazioni aziendali. Provvedimento fortemente voluto dall’assessore Dagnino e che mirava ad un coinvolgimento dell’Irfis nei programmi di sostegno alle imprese. Norma però che è stata cancellata da un emendamento soppressivo proposto dal Partito Democratico ma votato anche da alcuni franchi tiratori della maggioranza. Trenta milioni di euro che, con un emendamento governativo, saranno destinati alla Protezione Civile per fronteggiare i danni delle alluvioni (20 milioni di euro) e al caro-voli (10 milioni di euro)

Cosa entra con il maxi-emendamento

Ad integrare la norma è arrivata il tanto atteso maxi-emendamento. Creato un fondo diretto a lenire la crisi finanziaria dei comuni siciliani. Undici milioni di euro che vanno a rimpinguare le casse delle città siciliane in piano di riequilibrio o in dissesto, così come chiesto ieri dall’Anci Sicilia. Confermato il fondo da 30 milioni di euro voluto dal Governo Regionale sul reddito di povertà, le risorse per gli assistenti scolastici ASACOM (5 milioni di euro per i comuni e 3 per le province) e per le attività turistiche (2 milioni di euro), il capitolo di spesa dedicato alla stabilizzazione di 81 precari delle Camere di Commercio, nonché dei fondi necessari alla tutela del settore vitivinicolo per combattere il fenomeno della plasmopara (25 milioni di euro). Risorse anche per gli allevatori, in particolare per il contrasto all’epidemia di blue tounge.

In aggiunta è stato integrato il fondo per l’acquisto di mezzi del corpo forestale e l’aumento di capitale della società partecipata Ast Aeroservizi per il mantenimento delle attività di gestore aeroportuale e di operatore handling. E’ poi previsto l’adeguamento tariffario alle strutture riabilitative per disabili psico-fisico sensoriali, alle comunità terapeutiche assistite, alle residenze sanitarie assistenziali e ai centri diurni per soggetti autistici. Infine, si registra l‘incremento da 7 milioni di euro per il settore zootecnico.

Manovrina, percorso ad ostacoli

Il percorso è stato complesso fino dall’inizio. Oltre 500 gli emendamenti presentati dalle opposizioni. Fatto che ha imposto una riflessione all’interno del centrodestra. Il governatore Renato Schifani aveva provato a sbloccare la situazione attraverso un nuovo stanziamento da 80 milioni di euro che rafforzasse le fila di una variazione che si è trasformata, giorno dopo giorno, sempre di più in una manovra vera e propria. Tutto, questa mattina, sembrava propendere per una rapida approvazione dell’atto. Ma alle 9, in aula, c’era solo il presidente Gaetano Galvagno e pochi altri deputati regionali. L’accordo non c’era. Lo stallo, in particolare, ha regnato su alcune questioni cardine della manovrina. Come ad esempio la spesa da 12,5 milioni di euro per acquistare l’immobile del Fondo Pensioni o alcune risorse stanziate per l’emergenza dettata dai danni causati dalle alluvioni degli ultimi mesi. Ciò in particolare in alcuni comuni del Messinese. Misura ritenuta troppo specifica dalle opposizioni.

La situazione si sblocca in tarda mattinata

All’Ars è tornato così il caos. Il coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola è addirittura arrivato a chiedere le dimissioni dell’assessore al Bilancio Alessandro Dagnino, andato su tutte le furie in seguito alla possibile richiesta di voto segreto da parte delle opposizioni sull’articolo 3, quello relativo alle risorse Irfis. A questo punto, si è fatto ricorso ad una nuova bozza di maxi-emendamento, incentrato principalmente sulle istanze dei comuni. All’Ars è così ripresa la seduta intorno a mezzogiorno. A presiedere la deputata Luisa Lantieri. Ad aprire i lavori d’aula il voto sugli articoli 4 (strumento Jeremie) e il 5 (2,5 milioni di euro di contributi da destinare ai comuni ricadenti nelle aree industriali). Invariato l’articolo 6, relativo allo stanziamento da 1,7 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti idriche regionali per finalità di Protezione Civile, così come l’articolo 7, ovvero l’anticipazione di spesa dei fondi FSC per la rete idrica di Agrigento (10 milioni di euro).

L’attacco di Schifani al commissario Dell’Acqua

Polemiche sul mancato ricorso ai mini-dissalatori. Durante la discussione dell’articolo 7, dai banchi delle opposizioni sono arrivate richieste specifiche. Ciò con particolare riguarda ai territori maggiormente colpiti dall’emergenza idrica. Critiche a cui ha risposto il presidente della Regione Renato Schifani, il quale non ha lesinato critiche. “Il giudizio dell’attività svolta dal commissario Dall’Acqua è estremamente negativo. Pubblicheremo una nota con la quale manifesteremo le nostre preoccupazioni e lo stimolo ad esercitare i poteri dati da un decreto in deroga. Il tema dei dissalatori mobili è un tema che abbiamo abbracciato. Mi prendo l’impegno di dare risposte concrete nei limiti del mandato che mi è stato concesso. Ad oggi ho trovato collaborazione istituzionale da parte del Governo Nazionale. Condividendo l’intervento delle opposizioni, voglio manifestare alcune cose che, secondo noi, non funzionano nell’attività del commissario. Non posso lasciarlo passare nella logica dei buoni rapporti fra le presidenza della Regione e il commissario nominato dal Governo“. Intervento che è stato accompagnato a tratti dagli applausi dell’aula.

Stralciati tre articoli, accordo su maxi-emendamento

Durante la discussione, è arrivata la notizia dello stralcio di tre articoli deciso in conferenza dei Capigruppo. Finiscono fuori dalla manovrina le norme relative alla gestione delle acque reflue, la spesa da 10 milioni di euro prevista per l’acquisto di beni immobili, in particolare quello relativo al Fondo Pensioni Sicilia, nonché quella sulla promozione e salvaguardia delle eccellenze agro-alimentari. Reinserito invece il finanziamento previsto all’articolo 29, ovvero quello relativo alla FOSS. Una questione che sarà approfondita nella prossima legge di stabilità.

Mossa che si associa all’arrivo del maxi-emendamento condiviso con le minoranze. Potenziati invece i fondi diretti a lenire la crisi finanziaria dei comuni siciliani. Undici milioni di euro che vanno a rimpinguare le casse delle città siciliane in piano di riequilibrio o in dissesto. Confermato il fondo da 30 milioni di euro voluto dal Governo Regionale sul reddito di povertà, le risorse per gli assistenti scolastici ASACOM (5 milioni di euro per i comuni e 3 per le province) e per le attività turistiche (2 milioni di euro), il capitolo di spesa dedicato alla stabilizzazione di 81 precari delle Camere di Commercio, nonché dei fondi necessari alla tutela del settore vitivinicolo per combattere il fenomeno della plasmopora (25 milioni di euro). Soldi anche al settore socio-assistenziale, con l’allocazione di risorse per l’adeguamento tariffario alle strutture riabilitative per disabili psico-fisici sensoriali. Infine, incremento da 7 milioni di euro per il settore zootecnico.

Fondi per Consorzi di Bonifica ed agricoltura

La discussione prosegue con il voto sull’articolo 11 (2,1 milioni di euro per i comuni colpiti dagli effetti della cenere vulcanica) e sull’articolo 12, ovvero lo stanziamento straordinario da 5 milioni di euro al consorzio di bonifica di Siracusa e 1,5 milioni di euro da assegnare in generale ai Consorzi di Bonifica per consentire la definizione delle progettazioni di opere ed interventi con finalità irrigue (articolo 13). Dieci milioni e mezzo vengono poi assegnati “per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria di opere idriche da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica, salvaguardare gli allevamenti zootecnici, le produzioni delle imprese agricole e garantire sufficienti volumi d’acqua per l’irrigazione delle colture, anche per interventi in favore dei Consorzi di bonifica” (articolo 14). L’analisi degli articoli è poi proseguita speditamente fino all’articolo 31, ovvero fino alle modifiche alle abrogazioni di norme. Dopodiché, è ripresa l’analisi delle norme accantonate.

Salta l’articolo sulle aggregazioni aziendali

La seduta è ripresa alle 16 con il voto dell’articolo 1, ovvero quello relativo ai provvedimenti per far fronte all’emergenza idrica, e dell’articolo 2. Norma che prevede l’incremento delle risorse da destinare al settore agricolo per far fronte ai danni alle colture causati dalla siccità. La sorpresa arriva però all’articolo 3, ovvero quello relativo alle aggregazioni aziendali. Un provvedimento fortemente voluto dall’assessore Dagnino. Sul testo era stato presentato un emendamento soppressivo a prima firma di Fabio Venezia (PD). Dalle opposizioni arriva richiesta di voto segreto, poi appoggiata in aula. E da Sala d’Ercole arriva l’ok allo stralcio: 29 i favorevoli, 24 i contrari.

Alla ripresa dei lavori passa l’emendamento governativo di riscrittura dell’articolo 24, ovvero quello relativo al prestito d’onore per gli studenti universitari. L’aula è così passata al tanto atteso maxi-emendamento. Il testo, frutto di un dialogo durato due giorni, è stato approvato a larga maggioranza dall’Ars, insieme ad un ulteriore proposte di modifiche che ha ridistribuito i 30 milioni di euro previsti all’ex articolo 3. Venti milioni saranno investiti sulla Protezione Civile per contrastare gli effetti delle bombe d’acqua degli ultimi mesi, mentre altri dieci milioni andranno a rimpolpare le risorse per la lotta al caro voli. L’aula ha così approvato gli ultimi articoli, procedendo infine all’approvazione dell’atto.

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