I laureati in veterinaria, odontoiatria, farmacia, biologia, chimica, fisica e psicologia, per poter accedere al sistema sanitario nazionale, sono da sempre tenuti a conseguire un titolo di specializzazione pluriennale. Tuttavia, a differenza dei medici, non hanno finora potuto beneficiare di borse di studio o rimborsi spese, nonostante spesso frequentino le stesse scuole di specializzazione e seguano percorsi formativi simili.
Oggi in Commissione Sanità, è stata approvata la proposta, condivisa e sostenuta dal Presidente della Commissione Giuseppe Laccoto e da Ignazio Abbate, presidente della Commissione Affari Istituzionali dell’Ars. Ora in Parlamento si cercherà di trovare la copertura finanziaria per mettere in atto un cambiamento formativo di grande rilevanza.
La Sicilia, seguendo l’esempio della Regione Campania, che è stata la prima a stanziare fondi per le borse di studio per specializzandi non medici, di certo, non potrà, però, non mettere in Finanziaria almeno 2 milioni di euro.
L’istituzione di queste borse di studio consentirà ai laureati in discipline sanitarie non mediche di completare il proprio percorso formativo senza gravare economicamente sulle famiglie, superando così il rischio che la specializzazione rimanga un’opzione accessibile solo a chi dispone di maggiori risorse finanziarie. Questo rappresenterebbe un passo importante per facilitare l’ingresso dei giovani professionisti nel mercato del lavoro, garantendo loro condizioni di accesso più eque e incentivando la loro permanenza sul territorio.
Inoltre, l’intervento risponderebbe alla crescente domanda di personale qualificato in settori sanitari complementari alla medicina, spesso considerati secondari. Tale sostegno permetterebbe a tutti i futuri professionisti della dirigenza medico-veterinaria e sanitaria di acquisire competenze pratiche in campo, offrendo un contributo concreto alle attività istituzionali delle Asp.
Ignazio Abbate
“Vogliamo eliminare la discrepanza con i laureati in medicina visto che entrambe le categorie frequentano spesso le stesse scuole di specializzazione, seguono lo stesso percorso formativo a tempo pieno e lavorano fianco a fianco nelle strutture del servizio sanitario nazionale. In tal senso abbiamo un’apertura dell’Assessore Regionale alla Sanità, Giovanna Volo, e la disponibilità del Direttore Generale del Dipartimento della Panificazione Strategica presso l’Assessorato, Salvatore Iacolino a riportare i laureati in medicina e professioni sanitarie non mediche sullo stesso piano attraverso l’elargizione degli stessi aiuti economici”.