La querelle sulle Partecipate del Comune di Catania continua ad essere al centro del dibattito politico nella città.
Il Comune etneo conta 5 società Partecipate: AMTS Catania S.p.A (Azienda Metropolitana Trasporti e Sosta); ASEC trade S.r.l (gestisce la vendita e l’erogazione di gas e luce); Catania Multiservizi S.p.A (deputata alla manutenzione delle aree verdi urbane, comprese quelle lungo le strade), la Catania Rete Gas S.p.A (società di distribuzione gas naturale) e infine la SIDRA S.p.A (gestisce il Servizio Idrico Integrato nell’ambito dell’area metropolitana di Catania ed in alcuni comuni limitrofi, S. Agata Li Battiati, S. Giovanni La Punta, Tremestieri Etneo, Gravina, S. Gregorio, Misterbianco).
Riguardo quest’ultima si parla, ormai da tempo, della fusione con la Catania Rete Gas considerando che del servizio idrico se ne dovrebbe occupare, per i prossimi 29 anni, la SIE (Servizi idrici etnei) che già opera in gran parte dei comuni della Provincia catanese.
L’atteso spoil system tarda ad arrivare, ma il sindaco Enrico Trantino ha rassicurato che la sua “intenzione è di definire tutto entro questo mese di novembre. Perché comunque ci sono scelte importanti da prendere. In particolare, in Multiservizi. È chiaro che dobbiamo accelerare”.
Le Partecipate fanno gola, soprattutto l’AMTS, attualmente guidata da Giacomo Bellavia, in quota FdI, e accontentare i partiti della coalizione di centrodestra – alcuni delusi per via delle scelte assessoriali – e trovare l’equilibrio tra le pretese non è certo semplice.
Ma, come precisato dal sindaco, per la Multiservizi – tra tutte – la scelta è importante considerato che dal 15 ottobre non c’è più una governance. L’intero CdA, infatti, è decaduto dopo le dimissioni dei due consiglieri d’amministrazione Maurizio Arena e Nunzia Daniela Leotta, ed è al momento retta dal collegio sindacale.
Situazione che desta particolare preoccupazione per il perdurante stallo nella designazione dei vertici per i lavoratori impiegati così come evidenziato dal sindacato Cisal Terziario di Catania: “Si è appreso che il Comune di Catania non si è presentato all’assemblea dei soci del 22/23 ottobre, convocata dal Collegio sindacale per l’individuazione dei componenti del CdA. Tale stallo determina la permanenza del Collegio alla guida della Società per la sola ordinaria amministrazione almeno sino alla convocazione di una nuova assemblea, di cui però non si ha notizia. I lavoratori hanno diritto ad avere certezze sul futuro della Società – commenta Paolo Magrì, Segretario provinciale della Cisal Terziario -, in quanto la tensione che preoccupa i lavoratori e non solo passa anche dalla sottoscrizione del nuovo contratto con il Comune di Catania, di cui non si ha ancora traccia nonostante l’affidamento dei servizi da parte del Consiglio Comunale sia avvenuto a fine 2023 per 36 mesi. Ma l’azienda attualmente continua a operare in regime di proroga del contratto scaduto da quasi un anno!. Il Comune deve quindi fare la sua parte, anche per la salvaguardia dei livelli occupazionali dell’azienda. Ci aspettiamo una pronta risposta da parte dell’Amministrazione Comunale – conclude -, affinché ristabilisca la Governance della Partecipata che ricordiamo oltre ad assicurare servizi essenziali per la collettività garantisce occupazione per oltre 250 lavoratori”.
Serve celerità, come espresso dalle forze politiche e dai sindacati, e i consiglieri comunali stanno facendo leva sull’amministrazione comunale per risolvere l’agognata diatriba nel minor tempo possibile.
Come spiega Andrea Cardello (Lega), presidente della commissione Aziende Partecipate, Patrimonio, Contenzioso, Politiche Comunitarie e Fondi Strutturali: “In merito alle partecipate a distanza di un anno e mezzo dall’elezione del nuovo senato cittadino è assurdo che non siano stati ancora nominati i nuovi presidenti e i Cda”.
“I referenti politici – continua – hanno già avuto un incontro con il sindaco per dare le linee guida. Per quanto riguarda la suddivisione alle varie forze presenti all’interno del consiglio comunale, credo che verrà seguito il criterio dettato dai risultati elettorali, come già fatto per il presidente e per gli assessori. Auspichiamo che il tutto venga risolto nel minor tempo possibile per garantire una equa ripartizione tra i vari partiti, cosa che allo stato attuale non esiste”.
“I nostri rapporti con gli alleati – conclude – sono ottimi, ci si confronta su molti temi ma si arriva quasi sempre compatti ad una soluzione mettendo come priorità il bene della nostra città“.