Per mesi abbiamo seguito la vicenda dei dipendenti di Consorzio Sintesi, per l‘85% disabili, che hanno protestato per la garanzia del posto di lavoro.
Tramite la cooperativa Sintesi per 17 anni Windtre è stata in linea con gli obblighi della legge 68/99 la legge che ha come finalità la promozione dell’inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato, ma da gennaio di quest’anno i 226 lavoratori disabili del call center Wind Tre impiegati nella cooperativa Consorzio Sintesi di Sicilia e Campania erano stati posti in cassa integrazione straordinaria nonostante la convenzione esistente prevedeva che, in caso di mancato rinnovo, Wind Tre si sarebbe impegnata ad assumerli.
Ma così non è stato. La società, con una nota del 7 marzo scorso, aveva infatti annunciato di rinnovare la convenzione, in scadenza al 31 dicembre 2023, con l’intenzione di rivolgersi a un’altra cooperativa per la stipula di una nuova convenzione, passando così il personale, violando così gli accordi sottoscritti, nero su bianco, facendo perdere tutti i diritti acquisiti e maturati nel corso di questi 17 anni.
I 226 lavoratori si sono opposti fortemente e rivolti al tribunale di Milano. Oggi il tribunale ha emesso la sentenza esecutiva di primo grado che condanna WindTre all’assunzione di tutti i lavoratori e a pagare gli arretrati, in quanto in questi anni in cooperativa hanno guadagnato il 30% in meno.
“Abbiamo appreso in data odierna della sentenza del tribunale di Milano che ha accolto il ricorso dei 226 lavoratori disabili contro Windtre“, dichiara Alessandro Gallina, portavoce dei lavorati del Consorzio Sintesi. “Il Giudice ha accolto la nostra domanda di essere assunti in Windtre e ha condannato la stessa all’assunzione e al pagamento degli arretrati per questi 17 anni in cui abbiamo lavorato per la stessa attraverso la cooperativa Sintesi“.
“Ci teniamo a ringraziare le istituzioni, in primis l’assessore Nuccia Albano che con il suo staff di dirigenti guidati dal capo di gabinetto sono stati vicini a noi lavoratori. Cruciale è stato l’operato della dirigente del Centro per l’Impiego, Salvatrice Rizzo, che sin da subito si è resa conto che la nuova convenzione sarebbe stata lesiva nei confronti di noi lavoratori disabili. L’assessorato e il CPI hanno quindi diniegato le richieste della Windtre”.
“Un ringraziamento anche alla commissione V cultura dell’Ars, presieduta da Fabrizio Ferrara, che all’unanimità, in maniera trasversale senza appartenenza politica ha sostenuto la nostra posizione e ha richiesto a Windtre l’assunzione dei lavoratori. Assunzione che da oggi è realtà grazie alla sentenza esecutiva del tribunale di Milano“.
Arriva anche la dichiarazione dell’assessore Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro Nuccia Albano. “Avevamo dubbi sul rinnovo della convenzione ultradecennale, abbiamo ascoltato i lavoratori Wind e speravamo in un accordo tra le parti, cosa che non è avvenuta. Quando non vi è intesa, l’unico rimedio sono i tribunali“.
“Prendiamo atto della decisione del tribunale del lavoro che ha dato ragione ai lavoratori“.