“Ho richiesto un’audizione in commissione Territorio e Ambiente per sentire gli stakeholders che gravitano intorno al progetto del nuovo depuratore consortile di Carini, e che coinvolge anche i comuni di Capaci, Cinisi, Isola delle Femmine, Terrasini e Torretta. I dubbi non sono pochi e, considerata la portata dell’opera, bisogna che ci sia completa conoscenza di tutti i passaggi tecnici e burocratici che la riguardano. C’è bisogno di chiarimenti dal Commissario alla Depurazione, al sub-commissario, dall’Assessore competente e da Arpa per rispondere alle richieste e alle preoccupazioni delle rappresentanze comunali, dei cittadini e delle associazioni per la tutela ambientale. Inoltre, chiederò nei prossimi giorni anche un’interrogazione parlamentare per approfondire un tema caro ai cittadini del comprensorio sull’evoluzione di questo piano che va avanti da oltre un decennio“.
Lo ha detto il vice-presidente del gruppo parlamentare PD, Mario Giambona, riguardo al progetto in via di sviluppo per l’adeguamento e il potenziamento del depuratore di contrada Ciachea, a Carini, nella provincia palermitana.
“Ci sono diverse perplessità sulla valutazione di ogni tipo di impatto ambientale, sociale ed economico che l’opera avrà sul territorio. Nello specifico bisogna chiarire se questa infrastruttura avrà le caratteristiche per migliorare l’assetto attuale e garantire l’uscita definitiva dalla procedura di infrazione – ha continuato il deputato del Pd -, considerando che ormai le direttive europee recepite in Italia prevedono la necessità di avere impianti di depurazione che garantiscano tutti gli standard per il riuso e il riciclo delle acque senza ripercussioni su di un livello ambientale”.
Giambona poi spiega le perplessità e le preoccupazioni riguardo al sistema di manutenzione e alla funzionalità delle pompe di sollevamento che saranno parte integrante del nuovo impianto. “Le comunità interessate tutte, in particolare quelle di Cinisi e Carini, chiedono che venga esplicato nel dettaglio il sistema di manutenzione del depuratore e delle rispettive pompe di sollevamento, il cui malfunzionamento potrebbe determinare effetti sgradevoli e impattanti sul territorio del comprensorio”, e conclude precisando che “nessuna prosecuzione potrà avvenire senza i dovuti approfondimenti nei confronti delle comunità interessate alle quali bisogna garantire la tutela dal punto di vista ambientale, sociale ed economico“.