Con appena sei punti nelle ultime cinque partite, sembra essere un gelido inverno quello che bussa alle porte di casa Palermo. Uno dei momenti più significativi della stagione, la prima vittoria al Barbera contro la Reggiana, dopo mesi di lungo digiuno casalinga, si è rivelato solo una flebile fiammella, spenta dopo appena quattro giorni. Il pareggio contro la Sampdoria, nell’ultimo turno disputato domenica e valido per la quattordicesima giornata di campionato, ne è stato la riprova.
Le contraddizioni regnano sovrane, generando più quesiti che punti certi a cui aggrapparsi: il club di viale del Fante spicca come una delle migliori difese della cadetteria, alle spalle del solo Spezia, ma anche tra gli attacchi meno prolifici; le statistiche di fine match premiano la squadra di Dionisi per possesso palla, occasioni create e subite, ma sono solo quattro le volte in cui i tifosi rosanero hanno potuto festeggiare a piena voce un successo. Due facce della stessa medaglia che hanno trascinato i siciliani all’interno di un vortice denso di pessimismo e di sconforto, capaci di condizionare l’esito finale al termine dei novanta minuti in campo.
I numeri non entusiasmano certamente i tifosi rosanero. In settimana sono arrivate anche le prime contestazioni dirette alla società, con uno striscione esposto allo stadio dalla curva sud, che ha messo in luce il “poco carattere“ della squadra e l’inefficace “programmazione” del City Group.
Scorie di stagioni al di sotto delle aspettative ed errori ripetuti nel tempo. L’ultimo mercato ha certamente regalato al capoluogo siciliano profili consoni e validi per competere per il titolo di prima della classe in serie B, come gli stessi bookmaker avevano pronosticato ad agosto, ma la gestione, soprattutto delle tempistiche e delle modalità di conduzione, sia dei giocatori in entrate sia in uscita, ne hanno inficiato la qualità. Un’analisi, ad oggi, del rendimento e dell’impatto degli ultimi arrivati può definirsi al di sotto della sufficienza, in un “rapporto costi-benefici” decisamente sbilanciato.
Il contorno non aiuta. Mentre le avversarie hanno già spiccato il volo, con Pisa e Spezia chiamate a sostenere i ritmi incessanti del Sassuolo, la classifica si allivella sempre di più verso il basso. Se lo sguardo è diretto verso i piani alti, alle spalle il divario in realtà è più sottile, se non addirittura nullo. Allo stato attuale, infatti, il Palermo vede molto più da vicino la zona playout, condannato a navigare a metà classifica nell’inesorabile e triste destino, “protagonista” di un campionato anonimo. Dionisi deve inizia a tremare?
E’ ancora presto per affermarlo. Stilare in maniera oculata un primo bilancio sarà possibile solo al giro di boa. Il tecnico toscano, intanto, sarà occupato con diverse “gatte da pelare“.
Nonostante i numeri, la solidità della difesa rosanero è stata più volte messa a dura prova e ciò che traspare è una retroguardia con poca fiducia riposta nei propri mezzi. Senza considerare l’uscita dai radar di alcune pedine. Lund ne è l’esempio
Il centrocampo, fino a poche settimane fa, unica certezza in un mare di dubbi è stato rimesso in discussione con l’ottima prova di Ranocchia in cabina di regia. Contro i blucerchiati il sacrificato fu Gomes, ma i rosa possono permettersi di fare a meno del francese ex Manchester? O privarsi di uno tra Segre o Verre? Il dilemma è aperto.
Certezze, seppur negative, giungono dall’attacco. La storia d’amore tra il Palermo e Brunori sembra ormai ai titoli di coda. Una ferita mai realmente sanata questa estate e riemersa a pochi passi dal mercato invernale. Finestra nel corso della quale il bomber italo-brasiliano, secondo i rumor, potrebbe preparare le valigie e prenotare il biglietto per una nuova destinazione, con nuovi stimoli e nuove sfide. Resta a questo punto comprendere chi sarà pronto a cogliere la pesante eredità dell’attuale numero 9, tanto amato e acclamato a gran voce dai tifosi rosanero.
Lo Spezia giunge così al Barbera nel momento peggiore. Una compagine, quella di D’Angelo, in antitesi al club di viale del Fante: ancora imbattuta, solida, con uno spogliatoio compatto e dal quale filtra energia positiva e propositiva.