L’inverno demografico continua ad affliggere Papa Francesco. Il Pontefice argentino, che dall’inizio del pontificato solleva periodicamente appelli all’Europa, e all’Italia in particolare, per l’incremento delle nascite, torna sul tema in udienza generale.
La meditazione su San Giuseppe gli dà il la per riflettere sulla paternità e sulla maternità.La nostra, denuncia, è una civiltà “dell’orfanità, un po’ orfana“, che denota “un certo egoismo“. Il ritratto è molto contemporaneo: “Si vede che la gente non vuole avere figli, molte coppie hanno al massimo un figlio, ma due cani o due gatti. I cani e i gatti prendono il posto dei figli. Fa ridere ma è la verità“, osserva. La genitorialità negata, insiste, “toglie umanità, e così la civiltà diviene più vecchia e senza umanità“.
L’invito è a risvegliare le coscienze: “Pensate ad avere figli e, se non potete avere figli, pensate all’adozione, è un rischio, ma è più rischioso non averne“. Sulle adozioni, Francesco sollecita direttamente le istituzioni: “Auspico che siano sempre pronte ad aiutare in questo senso, vigilando con serietà ma anche semplificando l’iter necessario perché possa realizzarsi il sogno di tanti piccoli che hanno bisogno di una famiglia, e di tanti sposi che desiderano donarsi nell’amore“.
Le parole del Papa non piacciono all’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che nota come il Papa abbia affrontato l’argomento ricevendo i rappresentanti di un circo che “usa animali di specie selvatiche come tigri, leoni ed elefanti, raffigurati nei suoi manifesti pubblicitari, tenendoli in cattività e addestrandoli per intrattenere un pubblico inconsapevole“.
“È strano pensare che il Papa consideri l’amore nelle nostre vite limitato quantitativamente, e che dandolo a qualcuno lo si tolga ad altri“, commenta il presidente, Massimo Comparotto. “Forse il pontefice non conosce gli enormi sacrifici che i volontari sopportano pur di salvare vite altrimenti ignorate dalle autorità e dalle istituzioni, nonostante le leggi e i regolamenti prevedano che queste se ne debbano fare carico. È evidente che per Francesco la vita animale è meno importante della vita umana. Ma chi sente che la vita è sacra ama la vita al di là delle specie“.