Ostello Bello potrà sorgere a Palermo: lo stabilisce il Tar che ha annullato il provvedimento del 17 luglio scorso del Comune, che a sua volta, aveva rigettato il permesso di costruire “per una pretesa difformità delle opere oggetto di istanza con lo strumento urbanistico”.
Adesso il Tribunale amministrativo ha dato ragione ai ricorrenti, Dario Mirri, che aveva acquistato l’immobile dell’ex centrale Enel di via Volta, e Carlo Alberto dalla Chiesa (omonimo e nipote del generale dei carabinieri ucciso dalla mafia e coinvolto nella realizzazione del progetto).
La decisione del Comune di negare i permessi aveva fato saltare sulla sedia, oltre agli imprenditori, anche l’Ance, l’associazione dei costruttori edili, che intravedeva all’orizzonte l’ennesima occasione persa per Palermo, dopo la virata di Decathlon, che ha deciso di virare verso Trapani dopo le vicissitudini palermitane, e di Ikea, il grande marchio scandinavo che ah dovuto rinunciare all’idea di aprire nel capoluogo siciliano.
Burocrazia e decisioni politiche che hanno rappresentato di fatto un impedimento a nuovi investimenti. Adesso, però, la decisione del Tar apre a nuovi scenari: “Da lunedì il Comune rilasci i permessi per costruire“, afferma con determinazione Massimo Miconi, presidente di Ance Palermo, che non è tenero nel giudizio dell’amministrazione attiva: “Manca completamente un governo politico. Abbiamo più volte interloquito con la giunta, ma senza risultati. Il Tar adesso ha dato ragione ai privati, il Comune si adegui e rilasci i permessi in ossequio alla decisione del giudice amministrativo“, conclude.