Anci Sicilia ha infatti dichiarato in una nota che “Crediamo che l’approvazione della Legge di Stabilità regionale prima del 31 dicembre sia stata per l’Isola un fatto positivo così come sia stato utile evitare il ricorso all’esercizio provvisorio”. Ma ha aggiunto: “Nel merito, però, le risorse stanziate dal bilancio regionale non vanno incontro alle esigenze reali degli enti locali. Non è prevista, infatti, alcuna misura per intervenire sulla debolezza organizzativa e finanziaria dei comuni dell’Isola che, in assenza di ulteriori misure, continueranno, anche nel corso del 2025, a non approvare gli strumenti finanziari, a dichiarare dissesto ed a ricorrere a piani di riequilibrio”.
Schifani aggiunge “È utile considerare come in Sicilia si possano conciliare alcuni dati sul benessere finanziario che sembra caratterizzare la Regione siciliana come il relativo surplus di liquidità e le valutazioni su possibili investimenti in titoli di Stato con la più marcata condizione di crisi finanziaria degli enti locali in Italia e con i gravissimi dati che definiscono l’Isola come la seconda regione più povera d’Europa dopo la Calabria”.
“Nella manovra finanziaria appena varata dal Parlamento siciliano – aggiunge l’assessore all’Economia Alessandro Dagnino – ai Comuni sono stati destinati quasi 600 milioni di euro, su un ammontare complessivo di circa 950 milioni. Negli ultimi due anni, inoltre, il Fondo ordinario è cresciuto di 25 milioni e sono stati stanziati ben 40 milioni per gli enti in situazione di crisi finanziaria. Si tratta di ingenti risorse che smentiscono quanto sostenuto da Amenta. Sulla minaccia di aumentare la Tari – prosegue l’assessore – attribuire responsabilità al governo, rispetto alle scelte operate in manovra, è strumentale oltre che ingrato. Abbiamo individuato le soluzioni al problema e le stiamo portando avanti. Sia in tema di rifiuti che su quello della crisi finanziaria, Amenta non scarichi pertanto le responsabilità delle inefficienze del sistema, specie alla luce dell’ultimo rapporto sulla finanza locale siciliana. La Corte dei Conti ha certificato che i Comuni riescono a riscuotere in media solo il 56,1 per cento delle somme accertate, a fronte di un dato nazionale del 73,1 per cento. Non a caso – conclude Dagnino -, siamo intervenuti sul tema con un’innovativa misura contenuta nella manovra finanziaria, volta a incentivare i Comuni: quelli che riusciranno a incrementare le percentuali di riscossione potranno concorrere alla ripartizione di un apposito fondo di 4,5 milioni di euro”.