Il nuovo nomenclatore tariffario nazionale avrebbe dovuto garantire uniformità e correttezza nell’erogazione delle prestazioni, ma non è così ed a soffrire sono anche i laboratori di patologia, generando preoccupazioni tra gli operatori e incertezze per i cittadini.
“È una situazione inaccettabile. Il Decreto Ministeriale del 25 novembre 2024 ha sostituito il tariffario del giugno 2023, creando confusione normativa. Questo sta rallentando e complicando il lavoro dei laboratori, già impegnati a garantire servizi di alta qualità. Non possiamo e non dobbiamo sottovalutare questo caos”. Ad evidenziarlo Alessandro Pitruzzella, presidente dell’Ordine dei Biologi della Sicilia.
“I laboratori di patologia rappresentano una colonna portante del nostro sistema sanitario, garantendo diagnosi e cure fondamentali. Tuttavia, per operare in modo sostenibile e professionale, serve chiarezza sulle tariffe e un quadro normativo che rispetti le esigenze sia degli operatori che dei pazienti – spiega -. È essenziale che il Ministero della Salute intervenga tempestivamente per ristabilire ordine e trasparenza. Non possiamo permettere che questa incertezza metta a rischio l’erogazione delle prestazioni sanitarie né che il Nomenclatore tariffario, pensato per promuovere equità e uniformità, diventi invece fonte di disuguaglianze.
“In Sicilia, la situazione è ancora più delicata – sottolinea -. Le strutture ambulatoriali private accreditate giocano un ruolo fondamentale per la tenuta del sistema sanitario regionale. È cruciale che anche il Presidente della Regione e l’Assessore alla Salute si facciano carico di queste problematiche, promuovendo soluzioni rapide e concrete – incalza il presidente -. Chiedo a tutti i colleghi biologi di fare squadra, di essere informati e pronti a partecipare al dibattito. Solo uniti potremo far valere le nostre istanze e garantire un sistema sanitario equo ed efficiente. La salute dei cittadini è un diritto e una responsabilità che ci riguarda tutti”.
“È tempo di agire. È tempo di fare chiarezza. La nostra professione merita il rispetto e le condizioni necessarie per continuare a essere un pilastro del sistema sanitario”, conclude.