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Al via i lavori

Dagli Enti locali ai consorzi di bonifica fino alla nuova rete ospedaliera: il 2025 delle Commissioni all’Ars

lunedì 13 Gennaio 2025

Terminati i festeggiamenti per aver portato a termine la Finanziaria entro la fine dell’anno, scongiurando così l’esercizio provvisorio, non senza (tante) polemiche l’Ars torna a lavorare a pieno ritmo. 

Archiviate le vacanze natalizie, Sala d’Ercole avrà tanto di cui discutere e i primi passi si muovono già all’interno delle Commissioni. Mentre la Commissione Affari Istituzionali non ha perso tempo, avviando i lavori subito dopo l’Epifania, per cercare di sciogliere quanto prima i nodi sulla riforma della dirigenza regionale, la settimana appena iniziata coinvolgerà anche le altre Commissioni.

Enti locali, consorzi di bonifica, commercio, artigianato, trasporto, parchi, riserve e nuova rete ospedaliera: tanti sono i temi caldi, ma andiamo nel dettaglio. 

La I Commissione tra riforma dei dirigenti ed Enti locali

L’unica ad essere già partita è la I Commissione. Le prime attività all’Ars si sono così concentrate su uno dei temi più caldi nei prossimi mesi: la riforma della dirigenza regionale. La riforma interverrebbe a distanza di oltre venti anni dall’ultima legge regionale del 2000 ed è finalizzata ad allineare l’ordinamento della dirigenza a quella di tutti gli enti del comparto funzioni locali e, al contempo, a eliminare le criticità determinate dal mantenimento della cosiddetta terza fascia dirigenziale, sconosciuta nel panorama nazionale e la cui durata era stata concepita come transitoria.

Ignazio Abbate

Nel corso della settimana già trascorsa, sono stati definiti gli emendamenti e martedì 14, secondo il percorso tracciato dal presidente Ignazio Abbate, si procederà verso all’approvazione (CLICCA QUI). La partita si gioca tutta su un nodo principale: la fascia unica. Una “lotta aperta” tra il direttore generale e il governo, che ha concordato la riforma con Roma. I dirigenti uscenti, infatti, così come i sindacati, puntano tutto sulla doppia fascia: gli attuali dirigenti andrebbero riconosciti tra le fila della prima fascia, mentre gli entranti come seconda fascia. Di altro parere il governo regionale che, in linea con le indicazioni nazionali, porta avanti la fascia unica.

Ma non solo. Tra le maggiori delusioni al termine del 2024 c’è sicuramente il disegno di legge sugli Enti locali. Il ddl, infatti, nonostante i buoni propositi inziali, lo scorso ottobre è tornato indietro, in Commissione, dopo essere affondato all’Ars (CLICCA QUI). Temi di maggiore discussione in quell’occasione, al punto tale da spaccare l’aula, furono: l’assessore aggiuntivo per i 391 Comuni siciliani, la rappresentanza di genere, il consigliere supplente, il terzo mandato per i sindaci dei piccoli Comuni, la soglia per sfiduciare i primi cittadini dei piccoli centri urbani dell’Isola e la riforma del Collegio dei Revisori.

A prevalere furono dunque le differenze di vedute sul testo incardinato a Sala d’Ercole. Ora si ripartirà nuovamente dal pit stop dalla Commissione Affari Istituzionali. Chissà se questa sarà finalmente la volta buona.

Tra i primissimi argomenti, l’attenzione sarà finalizzata anche sul disegno di legge di correzione delle norme approvate nella finanziaria 2023.

La II Commissione e i debiti fuori bilancio
Dario Daidone

Acque un po’ più serene in Commissione Bilancio. La Commissione guidata dal presidente Dario Daidone, “dipendete” dai disegni di legge delle altre commissioni, non ha lasciato strascichi dietro di sé e ha chiuso l’anno in ordine con gli adempimenti.

Si ripartirà subito martedì con i disegni di legge riguardanti i debiti fuori bilancio. Poi si ripartirà dai primi disegni di legge pronti e a cui manca solo l’impegno finanziario. Primi fra tutti? La riforma della polizia locale e i consorzi di bonifica.

La III Commissione: consorzi di bonifica, ma non solo…

Proprio quest’ultimi non potevano mancare all’appello. Il 2025 potrebbe essere finalmente l’anno della riforma dei consorzi di bonifica. Una riforma ormai non più rinviabile, discussa da circa trent’anni, e che una volta archiviata anche la Finanziaria non avrà più scuse per essere ancora rimandata (CLICCA QUI). Un provvedimento che dunque dovrebbe vedere la luce a breve e che tra i nodi più delicati da sciogliere vede quello del personale e il transito del personale dai vecchi ai nuovi consorzi. Un tema che torna sempre più alla ribalta, considerando anche le grandi difficoltà affrontate da interi territorio, soprattutto nell’ultimo anno, che non hanno avuto la possibilità di irrigazione e di approvvigionamento. Una necessità che impone un ammodernamento quanto più urgente delle infrastrutture.

Gaspare Vitrano

In realtà è tanta la carne sul fuoco per la Commissione guidata dal presidente Gaspare Vitrano. Il conto alla rovescia non è solo per i consorzi. A sbarcare in aula, quanto prima, sarà anche la riforma sulla caccia, già a buon punto.

Ma torniamo ai lavori all’interno della Commissione. Tra martedì e mercoledì, tornerà a riunirsi e l’argomento principale sarà la discussione sulle Zes. L’idea? Mettere su un provvedimento che, tra i tanti punti, abbia come focus una revisione della burocrazia e dunque una semplificazione dei procedimenti.

Il 2025 sarà anche l’anno di due importanti norme. Punti forti saranno, infatti, la riforma del commercio e la riforma sull’artigianato. Non si tratta certamente di temi nuovi, già da tempo la Commissione ha avviato discussioni e dibattiti e la sinergia instaurata con l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, fa solo ben sperare per un esito positivo e quanto più tempestivo.

La IV Commissione dal trasporto pubblico Ncc alla riforma dell’Iacp

Giuseppe Carta

Tanto e intenso lavoro è atteso anche in Commissione Ambiente, territorio e mobilità, guidata dal presidente Giuseppe Carta.

Primo argomento sul tavolo sarà il trasporto pubblico Ncc, il cui problema principale è legato al sistema elettronico. L’obiettivo, almeno per il momento, sarà quello di tutelare i periodi turistici o dei grandi eventi, come per esempio Agrigento Capitale della Cultura. Poi toccherà alla riforma dell’istituto autonomo case popolari (Iacp) e alla riforma per le aree protette Natura 2000 e le riserve.

Per quanto concerne l’Iacp si procederà intanto a una conoscenza più ampia degli aspetti sociali, per poter successivamente intervenire, ad esempio aprendo la socialità edilizia anche agli universitari fuori sede, quelli periferici, come per esempio consorzi, o la capacità commerciale di mettere in locazione o in vendita strutture con capacità di fare reddito. Oltre che la previsione di maggiori fondi per la riqualificazione, si procederà anche per snellire e semplificare gli istituti e la digitalizzazione dei portali per superare le vecchie tipologie di assegnazione.

In tema rifiuti e discariche, resta per il momento in sospeso il tributo speciale il quale, dopo essere passato all’unanimità in Commissione bilancio e incassato il parere del governo, dovrebbe arrivare in aula, come richiesto dal presidente Carta, come testo singolo e non come testo di coordinato finanziario.

Si partirà mercoledì 15 con all’ordine del giorno due interrogazione che riguardano da vicino il Comune di Palermo. La prima in merito alla realizzazione dei parcheggi di interscambio tram nel Comune di Palermo, la seconda sui fondi ex Gescal destinati al Comune, edilizia scolastica e convenzione con la Regione.

La VI Commissione e l’emergenza sanità
Giuseppe Laccoto

Ultima, ma non per importanza la Commissione Salute. Anzi, la Commissione guidata da Giuseppe Laccoto sarà tra le più impegnate viste le gravi condizioni in cui versa il sistema sanitario siciliano e nelle ultime settimane sotto i riflettori per i sempre più frequenti casi di mala sanità, ultimo caso quello dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, con il blitz di Schifani, la convocazione dei vertici e le successive dimissioni del direttore sanitario Rizzo.

Il lavoro sarà certamente arduo, considerando che l’argomento cardine, primo punto della lunga lista, è la nuova rete ospedaliera, alla luce delle esigenze e della grave carenza di personale medico. La Commissione si è già messa all’opera con le audizione dei direttori generali delle Asp e delle parti sociali. Si attende la proposta che l’assessorato intenderà portare avanti.

La nuova rete ospedaliera dovrà certamente rappresentare l’occasione per dare risposte ai territori in termini di servizi sanitari e trovare delle soluzioni per risolvere le gravi difficoltà che interessano le strutture sanitarie. Alcuni aspetti sono certi: bisognerà migliorarla lì dove non funzionato, prime tra tutte le aree più svantaggiate dove i piccoli ospedali non riescono ad avere uno sviluppo adeguato a causa della carenza di medici e provare a incentivare quest’ultimi rendendo più appetibili queste aree.

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