A seguito dell’esplosione che ha distrutto una palazzina a San Giovanni Galermo, causando gravi danni e richiedendo un’immediata risposta da parte del sistema di Protezione Civile. Le squadre di emergenza sono intervenute prontamente per gestire la situazione e prestare assistenza ai feriti e agli sfollati.
Secondo il report fornito dalla Protezione Civile regionale, sei persone sono state ricoverate in ospedale a seguito dell’incidente. Tra queste, una si trova in codice rosso, ma fortunatamente non si registrano vittime. La situazione sanitaria dei feriti è attentamente monitorata, mentre i soccorsi continuano a garantire il massimo supporto.
A causa del crollo, tutte le palazzine adiacenti sono state evacuate per motivi di sicurezza. Attualmente, circa 100 persone si trovano presso il parcheggio Santa Sofia, dove gli autobus messi a disposizione dall’Amts forniscono un riparo temporaneo. Tra gli sfollati, circa 30 individui presentano diverse patologie e stanno ricevendo cure specifiche per le loro condizioni.
Per gestire al meglio l’emergenza e garantire una sistemazione notturna agli sfollati, le autorità stanno considerando l’apertura del Pala Arcidiacono come centro di accoglienza. Tuttavia, è possibile che molti residenti evacuati possano rientrare presto nelle loro abitazioni, una volta completate le verifiche di sicurezza sugli edifici circostanti.
L’intervento coordinato della Protezione Civile, delle autorità locali e dei servizi di emergenza sta cercando di minimizzare l’impatto dell’incidente, garantendo assistenza e supporto a tutte le persone coinvolte. L’indagine sulle cause dell’esplosione è in corso, con l’obiettivo di chiarire quanto accaduto e prevenire ulteriori rischi.
“La palazzina che è crollata non era disabitata. Ci stava mia mamma da 40 anni. Al momento dell’esplosione era appena arrivata a casa. Fortunatamente non è arrivata a salire perché non appena è scesa dall’auto c’è stato il boato ed è stata scaraventata a un paio di centinaia di metri a terra ed è stata ricoperta dalle macerie”. Così Maria Trovato, 37 anni, ricostruisce il momento dell’esplosione di gas nel rione San Giovanni Galermo di Catania per un fuga dalla rete cittadina. A soccorrere la donna, parzialmente coperta da detriti, sono stati i vigili del fuoco.
“E’ stata proprio lei a raccontarmelo – aggiunge – è rimasta vigile tutto il tempo. Dopo un po’ sono arrivati i soccorsi. Fortunatamente non ha avuto gravi ferite ma è stata sottoposta a un intervento alla caviglia con diversi punti di sutura. Quando io sono arrivata, dopo 10 minuti, ho camminato tra le macerie. In quel momento i pompieri hanno dato l’ordine di evacuare la zona. Fino a quel momento, nonostante l’ odore di gas, non era stato fatto evacuare nulla tant’è e vero che mia madre si è ritirata tranquillamente a casa”.
“Stanno iniziando adesso con le operazioni di movimento terra per verificare che non ci siano persone. Allo stato dagli accertamenti e dai dati incrociati non risultano dispersi. Anche una prima ricognizione con i cani dei vigili del fuoco non ha segnalato persone sotto le macerie e ci auguriamo che effettivamente sia cosi. Stiamo cercando di garantire alle persone un primo accesso presso le loro abitazioni in modo da recuperare gli effetti personali e anche medicinali o beni di prima necessità”. Lo ha detto il capitano Beatrice Casamassa, comandante dei carabinieri della compagnia Fontanarossa di Catania sull’esplosione di gas nel rione San Giovanni Galermo.
AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE
Ore 14:55 – Dimessi i due operatori del 118 rimasti feriti
Sono stati dimessi gli operatori della Seus 118 rimasti feriti nell’ esplosione nel rione San Giovanni Galermo a Catania. Il presidente Riccardo Castro, parla di “lieta notizia” e augura loro “una pronta guarigione”.
“Ancora una volta – sottolinea – la Seus 118 è scesa in campo con grande professionalità, potendo contare su operatori all’altezza della nostra mission, cioè quella di salvare vite.
Ore 14:45 – Comune di Catania: “Lavoriamo per un graduale rientro alla normalità”
Si sta operando per un graduale rientro alla normalità nella zona delle vie Kertesz, Gualandi e Capo Passero di Trappeto Nord, a San Giovanni Galermo, colpita da violente esplosioni per una fuga di gas, causando 14 feriti di cui due gravi. E’ quanto sottolinea il Comune di Catania in una nota. L’obiettivo dei vertici aziendali di Catania Rete Gas, azienda partecipata del Comune di Catania che gestisce la rete metanifera e dei tecnici, è restituire quanto prima, possibilmente entro le prossime 24-48 ore, la fornitura di gas ai residenti di tutta la zona, circa ventimila abitanti complessivamente, sospesa già ieri sera per evidenti ragioni di sicurezza. Servizio che verrà ripreso quando ci sarà certezza sulla regolarità del sistema di approvvigionamento, a completamento degli interventi di ripristino e dei serrati controlli in corso sulla rete di distribuzione del metano.
Ore 12:30 – Catania Rete Gas: “Ritorno alla normalità in 24-48 ore”
“Stiamo lavorando per risolvere il problema. Comprendiamo i disagi ma fin quando non siamo certi che non si può riverificare l’episodio di ieri, non riapriremo la fornitura di gas. Chiaramente stiamo cercando di lavorare nei tempi più brevi possibili per evitare ulteriori disagi alla popolazione. Stiamo cercando di accertare quali sono state le cause. In 24-48 ore contiamo di riportare tutto alla normalità”. Lo ha detto il presidente di Catania Rete Gas Gianfranco Todaro, che ha aggiunto: “Il rischio è stato importante. Si è verificata una perdita di gas veramente considerevole e questo non è giustificabile con le normali perdite di gas perchè l’impianto è nuovo. Se c’è stata una rottura, è stata di una tubazione grande, in acciaio, sono episodi di una certa gravità”.