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Il progetto

Tunisi, inaugurato il Terna Innovation Zone: primo hub di innovazione in Africa per la transizione energetica

mercoledì 29 Gennaio 2025
subacqueo, Terna, posa cavo, 2013, cavo sottomarino, Italia-Montenegro

È stato inaugurato oggi a Tunisi il nuovo Terna Innovation Zone, il primo hub di innovazione in Africa gestito dal gruppo italiano, che rafforza il partenariato strategico tra Italia e Tunisia. Il Terna Innovation Zone, progetto di responsabilità sociale di impresa, promuoverà l’innovazione tecnologica e favorirà lo sviluppo delle competenze nel settore energetico tunisino, rafforzando ulteriormente i legami tra i due Paesi e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa.

L’iniziativa è stata illustrata a Tunisi da Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, alla presenza di Faycel Tarifa, Presidente e Direttore Generale di STEG, Société Tunisienne de l’Électricité et du Gaz, e di Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Tra le numerose Autorità presenti anche Mohamed Ali Nafti, Ministro degli Affari esteri, della Migrazione e dei Tunisini all’estero della Repubblica Tunisina, Wael Chouchane, Segretario di Stato per la Transizione Energetica della Repubblica Tunisina, Fabrizio Saggio, Coordinatore della Cabina di Regia del Piano Mattei e Consigliere Diplomatico del Primo Ministro italiano, e Alessandro Prunas, Ambasciatore d’Italia a Tunisi.

Il Terna Innovation Zone si propone di rafforzare l’ecosistema dell’innovazione a sostegno dell’imprenditorialità innovativa, fungendo da laboratorio di formazione specialistica che contribuirà al progresso del settore energetico del Paese nordafricano. Nello specifico, il Terna Innovation Zone di Tunisi ospiterà programmi di open innovation e di accelerazione grazie ai quali le startup tunisine potranno accedere a risorse, competenze e opportunità derivanti dal network globale di collaborazioni di Terna in diversi ecosistemi internazionali dell’innovazione, nonché beneficiare del know-how tecnico messo a disposizione dal gruppo italiano. La prima iniziativa in tal senso sarà il lancio, nel mese di febbraio, di una “call for startup” e, a seguire, l’avvio di un programma di scaling dedicato alle startup tunisine innovative più promettenti e attive nei settori legati alla transizione energetica e digitale.

Inoltre, in linea con i princìpi di una transizione energetica e digitale giusta, le attività del Terna Innovation Zone tunisino si concentreranno sulla formazione e sullo sviluppo di ingegneri e tecnici in campo energetico, anche attraverso la collaborazione fra Terna e università locali. L’obiettivo è quello di formare una nuova generazione di professionisti del settore, fornendo le competenze tecniche e promuovendo una cultura dell’innovazione, elementi funzionali alla gestione delle infrastrutture elettriche e all’adozione di tecnologie innovative per una maggiore efficienza del sistema energetico tunisino.

“Con il Terna Innovation Zone in Tunisia confermiamo il nostro impegno per una transizione energetica giusta e inclusiva che valorizzi le eccellenze locali, contribuisca alla crescita dell’ecosistema dell’innovazione tunisino e crei nuove opportunità per startup, professionisti e giovani talenti del settore energetico”, ha commentato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Questo progetto interpreta i valori della responsabilità sociale d’impresa, coniugando innovazione, formazione, condivisione di conoscenze e cooperazione internazionale, per costruire un futuro energetico sostenibile insieme ai nostri partner tunisini. Il Terna Innovation Zone non sarà solo un luogo fisico, condiviso con l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi e con la Camera Tuniso-Italiana di Commercio ed Industria, ma anche un simbolo del nostro impegno a valorizzare il talento e alimentare il progresso tecnologico“, ha concluso Giuseppina Di Foggia.

Il Terna Innovation Zone in Tunisia, collocandosi in un ecosistema emergente e con grandi opportunità di sviluppo, rappresenta un punto di riferimento per innovazione e sostenibilità energetica nel Nord Africa.

L’iniziativa è legata al grande progetto infrastrutturale Elmed, la prima interconnessione elettrica in corrente continua tra Europa e Africa, che prevede la realizzazione di un cavo sottomarino di circa 200 km tra l’Italia e la Tunisia. L’infrastruttura, che verrà realizzata da Terna e STEG, garantirà una maggiore integrazione di energia prodotta da fonti rinnovabili e costituirà un ponte energetico tra i due continenti, con benefici in termini di sicurezza, diversificazione dell’approvvigionamento energetico e sostenibilità, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione.

L’iniziativa inaugurata oggi non rappresenta soltanto una spinta tecnologica, ma anche un progetto concreto di cooperazione internazionale e di sviluppo socioeconomico, suggellato altresì dall’estensione dell’Accordo di Cooperazione industriale fra Terna e STEG, il gestore tunisino della rete elettrica e del gas. L’intesa prevede che le due società si impegnino a svolgere una serie di attività di knowledge-sharing su tematiche di comune interesse, con l’obiettivo di perseguire l’eccellenza nella gestione delle reti di trasmissione elettrica e di rispondere alle sfide del settore dell’energia. In questo modo, Terna intende consolidare, insieme a STEG, il ruolo dell’Italia e della Tunisia come protagoniste della transizione energetica nel Mediterraneo, hub per l’energia e l’innovazione, rafforzando l’integrazione tra Europa e Africa e favorendo la nascita di nuove sinergie tra imprese italiane e tunisine, in linea con la strategia delineata dal Piano Mattei.

Quello di Tunisi è il secondo Innovation Zone di Terna a livello globale, dopo l’avamposto di innovazione situato a San Francisco. L’Innovation Zone negli USA è dedicato allo scouting di soluzioni tecnologiche, a supporto delle startup italiane in Silicon Valley, culla per eccellenza della tecnologia. Si occupa, inoltre, di generare contatti e partnership strategiche con tutti i soggetti, come imprese, grandi fondi di investimento, istituzioni accademiche e centri di ricerca, attivi nell’ecosistema dell’innovazione più importante del mondo.

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