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La dichiarazione

Riforma Iacp, Ferrandelli: “Ddl stimolo per strumenti agili e moderni, ma bisogna valorizzare gli enti territoriali”

mercoledì 5 Febbraio 2025
Fabrizio Ferrandelli

La riforma degli Iacp (Istituti autonomi case popolari) è pronta a far parlare di sé anche fuori dalle mura dell’Ars. In IV Commissione Territorio e Ambiente, dalla scorsa settimana, ha preso il via l’iter per modellare e comporre il disegno di legge da sottoporre all’attenzione dell’Assemblea regionale. L’operazione non sarà semplice e richiederà del tempo, visto anche il complesso testo a firma Marianna Caronia considerato come base di partenza.

Semplificazione e attrazione: sono queste le due parole chiave su cui verterà il nuovo ipotetico sistema. Ad annunciarlo era stato lo stesso presidente della Commissione Giuseppe Carta (CLICCA QUI). Tre i ddl in campo, due dei quali prevedono la soppressione degli Istituti autonomi case popolari. Poi spiccano le divergenze sulla visione del futuro. Da un lato il testo dell’esponente di Noi Moderati (CLICCA QUI) sottolinea l’esigenza di una norma al passo con i tempi e che abbracci anche il bacino dei “nuovi poveri”, dunque indicando nuovi criteri e nuove modalità di accesso, parallelamente con l’istituzione di un’Agenzia siciliana per le politiche abitative, fondata sulla base della liquidazione dei “vecchi” Iacp. Dall’altro la proposta avanzata da Giusi Savarino, oggi assessore all’Ambiente, ma allora, al momento della presentazione, deputata e presidente dell’omonima Commissione, con Marco Intravaia e Giuseppe Zitelli. In tal caso il contrasto dell’emergenza abitativa sarebbe affidato ad un’Agenzia per regionale per la casa e l’abitare sociale, potenziando il servizio anche attraverso la possibilità di avviare dei partenariati con i privati, cooperative e operatori del terzo settore, accreditati e selezionati con procedure ad evidenza pubblica.

La carne al fuoco è tanta, ma l’attività che ruota intorno agli Iacp non si ferma. A Palermo, per esempio, proseguono incontri e interlocuzioni con l’assessore al ramo Fabrizio Ferrandelli, che ha sottolineato come il lavoro, al momento sia su più fronti. “Stiamo perfezionando il dialogo – ha dichiarato – per avere un monitoraggio migliore degli immobili e stiamo strutturando un protocollo per consentire, in maniera più rapida, di intercambiare i dati dell’Istituto con i nostri dati anagrafici, per avere contezza in tempo reale dei cambi di residenza o delle morti dei vecchi assegnatari. Un modo per intervenire immediatamente e riprendere l’immobile prima che sia oggetto di occupazione e successivamente di sgombero“.

Già qualche settimana fa, ai microfoni de ilSicilia.it (CLICCA QUI), l’esponente della giunta Lagalla aveva parlato di come la macchina amministrativa, negli ultimi mesi, si fosse adoperata per abbattere la lunga lista dell’emergenza abitativa. Digitalizzazione, collaborazione con forze dell’ordine, polizia municipale e agenzia beni confiscati, accertamenti e prevenzione attraverso misure di supporto sociale: in sintesi è questa la ricetta adottata dal Comune di Palermo e ancora in fase di perfezionamento. I risultati sono incoraggianti, ma non ancora sufficienti per creare delle condizioni migliori di giustizia sociale.

Un impulso potrebbe così arrivare dalla Regione.Credo possa essere uno stimolo per pensare in maniera più efficiente e più moderna alla riorganizzazione del settore. Sono anche convinto – ha commentato Ferrandelli – della forza rappresentata dagli enti territoriali e che la creazione di un organismo unitario come l’Agenzia non potrà mai presupporre dall’importanza del presidio territoriale di ogni singola provincia, ma può rendere dialogabili tra loro i sistemi e le informazioni. Non sono né contrario né preoccupato, anzi, credo che un disegno di legge sia l’occasione per stimolare un dibattito e creare strumenti più agili e moderni“.

Ma gli aspetti fondamentali, da non sottovalutare, restano le basi territoriali.Se dovesse realizzarsi un’Agenzia unica – ha concluso Ferrandelli – che mette dentro i dati delle varie province, con sede a Palermo, per l’utente palermitano non ci sarebbe nessun problema, mentre delle difficoltà potrebbero avverarsi per gli altri cittadini. Alla fine la forza di un’Agenzia sta sempre nella capacità di valorizzare le nuove sedi per mantenere un contatto, un’aderenza“.

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