E’ arrivato da qualche giorno anche in Sicilia il via libera alla vaccinazione dei soggetti più fragili. Una notizia che nell’ambito della Ugl regionale è stata accolta con grande piacere visto che il sindacato, sin dall’inizio della campagna vaccinale, si era battuto per questa particolare categoria di cittadini.
“Finalmente, grazie anche all’impulso determinante del Governo centrale ed all’immediata presa d’atto dell’Assessore della salute Ruggero Razza, nella nostra Regione coloro che sono più vulnerabili potranno essere messi in sicurezza come chiedevamo da tempo – dicono il segretario della federazione Ugl salute Sicilia, Carmelo Urzì, ed il segretario dei medici Raffaele Lanteri -. Sulla scorta però delle lunghe file che abbiamo visto negli ultimi giorni, davanti gli hub vaccinali dell’isola, con diversi utenti (al netto di quelli che hanno rinunciato volontariamente) che sono stati rimandati indietro dopo la visita medica preventiva in quanto ritenuti non idonei al vaccino assegnato, chiediamo l’immediato perfezionamento del sistema di prenotazione. A nostro avviso, infatti, l’inserimento di una valutazione preventiva (attraverso appositi flag nella scheda del sito web in autodichiarazione o una serie di domande effettuate all’utente da parte dell’operatore telefonico) consentirebbe un efficientamento dei tempi e delle risorse, con assegnazione a siti idonei, evitando così ai vaccinandi il “fastidio” di dover tornare in altra data. Stiamo parlando di anziani, malati o persone vulnerabili che nella maggior parte dei casi sono accompagnati (anche da figli e parenti che, possibilmente, lasciano il lavoro per non far disertare l’appuntamento al proprio congiunto). Si deve fare in modo – dicono Urzì e Lanteri – di creare il minor disagio possibile“.
In Ugl Sicilia, però, si guarda avanti per quanto riguarda il prosieguo della campagna di somministrazione. “Da quello che è emerso in questi giorni, entro le prossime settimane si prevede un’accelerata, motivo per cui riteniamo si debba potenziare la presenza di punti vaccinali sul territorio con relativo personale di supporto. In questo senso, ci auguriamo che venga applicato un sistema di razionalizzazione e miglior implementazione delle risorse umane ed economiche favorendo, senza alcun dubbio, l’utilizzo di personale del sistema sanitario regionale in modalità extra orario e su base volontaria. Crediamo che in questo modo – concludono i due sindacalisti – avremo l’opportunità di reperire il maggior numero di lavoratori necessario, contenendo i costi. Solo così potremo immaginare di portare le dosi anche nei 391 comuni e coprire percentuali considerevoli di popolazione siciliana.”