In Sicilia, la scelta delle famiglie per il percorso scolastico dei propri figli continua a confermare una tendenza ormai consolidata: i Licei restano l’opzione privilegiata per oltre uno studente su due.
Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, relativi alle iscrizioni per l’anno scolastico 2025-2026, il 61,60% degli studenti ha optato per un liceo, con un incremento dello 0,73% rispetto all’anno precedente.
Di contro, si registra una lieve flessione nelle iscrizioni agli Istituti Tecnici (-0,44%), che scendono al 27,23%, e ai Professionali (-0,33%), che si attestano all’11,17%.
IlSicilia.it ha analizzato e riassunto i dati pubblicati dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia per una panoramica generale sulle iscrizioni all’anno scolastico 2025-26.
I DATI DELL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
Un calo complessivo delle iscrizioni
Al di là della ripartizione delle preferenze, il numero complessivo degli studenti iscritti al primo anno della scuola secondaria di secondo grado registra una diminuzione, effetto diretto del calo demografico. Dai 40.494 iscritti dello scorso anno si passa ai 39.335 di quest’anno.
Il fenomeno non riguarda solo le superiori, ma anche le scuole primarie e le medie: le nuove iscrizioni alle elementari sono 36.391 (rispetto ai 37.436 del 2024), mentre quelle alle medie 40.743 (contro le 41.254 dell’anno scorso).
Licei: la scelta più diffusa
Anche quest’anno il Liceo Scientifico si conferma il più scelto tra gli indirizzi liceali, con il 24,2% delle preferenze (24,74% lo scorso anno). In crescita lo Scientifico – opzione Scienze Applicate, che passa dal 14,24% al 15,0%, mentre il Liceo delle Scienze Umane subisce una lieve flessione, scendendo dal 14,89% al 14,7%. Il Liceo Classico, invece, registra una leggera crescita, salendo dal 13,85% al 14%.
Analizzando nel dettaglio le percentuali dei diversi indirizzi liceali, emerge che il Liceo Linguistico viene scelto dall’8,05% degli studenti (in lieve aumento rispetto al 7,84% dello scorso anno), mentre il Liceo Artistico subisce una riduzione più marcata, passando dal 4,25% al 3,45%. Stabile il Liceo Musicale e Coreutico con l’1,45% complessivo, mentre il Liceo Europeo/Internazionale registra un incremento dallo 0,40% allo 0,56%.
Il Liceo Made in Italy, introdotto recentemente, continua a rappresentare una scelta di nicchia, con un leggero aumento dello 0,10% allo 0,12%.
Istituti Tecnici: una lieve flessione
Dopo il lieve incremento registrato lo scorso anno, gli Istituti Tecnici tornano a perdere iscritti. Il settore Tecnologico, che raccoglie il 18,92% delle iscrizioni, mostra una piccola flessione rispetto al 19,03% del 2024-2025, mentre il settore Economico scende dall’8,60% all’8,31%.
Tra gli indirizzi più gettonati spicca ancora una volta Amministrazione, Finanza e Marketing, che raccoglie il 20,5% delle preferenze tra chi sceglie un Tecnico.
Seguono Informatica e Telecomunicazioni (19,4%), Trasporti e Logistica (10,1%) e Turismo (10,0%).
Istituti Professionali: prevale l’indirizzo alberghiero
Anche gli Istituti Professionali subiscono un lieve calo di iscrizioni, passando dall’11,50% all’11,17% del totale. Tuttavia, alcuni indirizzi mantengono un forte appeal tra gli studenti. In particolare, l’indirizzo Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera si conferma il più scelto, raccogliendo il 47,4% delle preferenze tra chi opta per un Professionale.
Seguono Manutenzione e Assistenza Tecnica (14,6%), un indirizzo che risponde alle esigenze di un settore in costante ricerca di figure qualificate.
Scelta del tempo scuola: cresce il tempo pieno alle elementari
Per quanto riguarda la scuola primaria, si osserva un aumento della richiesta di tempo pieno (40 ore settimanali), che passa al 20,7% delle famiglie, mentre il modello più scelto resta quello da 27 ore settimanali, con il 61,1% delle preferenze.
Nella scuola secondaria di primo grado (medie), invece, il tempo prolungato (40 ore settimanali) continua a rappresentare una scelta minoritaria, con appena l’1,4% delle famiglie che lo richiede. Il tempo normale di 30 ore settimanali rimane la soluzione più adottata, con il 90,8% delle preferenze.
Cosa raccontano questi numeri?: fenomeni da monitorare
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L’analisi dei dati evidenzia alcune tendenze ormai consolidate nel panorama dell’istruzione siciliana. Il Liceo si conferma la scelta dominante, con una crescita che segue l’andamento nazionale.
Un dato che riflette non solo un orientamento culturale, ma anche una percezione diffusa tra le famiglie che il percorso liceale offra maggiori opportunità per il futuro accademico e lavorativo.
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Al contrario, il leggero calo degli Istituti Tecnici e Professionali potrebbe essere letto come un segnale preoccupante per il mondo del lavoro, che necessita di competenze specifiche e formazione pratica.
La tendenza alla liceizzazione dell’istruzione secondaria, già osservata negli ultimi anni, potrebbe rendere più difficile il reperimento di figure professionali qualificate nei settori tecnici e artigianali.
Il calo delle iscrizioni complessive, legato alla riduzione della natalità, è un dato con cui il sistema scolastico dovrà necessariamente fare i conti nei prossimi anni.
Meno studenti significano meno classi, meno docenti e un possibile ridimensionamento dell’offerta formativa.
A livello regionale, una riflessione potrebbe essere necessaria per capire come rendere più attrattivi gli Istituti Tecnici e Professionali, magari con un maggiore collegamento con il mondo del lavoro e con percorsi di specializzazione più mirati.
Allo stesso tempo, sarebbe utile promuovere un orientamento scolastico più efficace, che aiuti gli studenti a scegliere il percorso più adatto alle loro aspirazioni e capacità, senza farsi guidare esclusivamente da percezioni di prestigio o da pressioni sociali.
I dati delle iscrizioni rappresentano dunque una fotografia significativa delle scelte delle famiglie siciliane, ma anche un punto di partenza per una riflessione più ampia sul futuro della scuola e del mercato del lavoro nell’isola.
Fonte dati: Iscrizioni scuola anno 2025-26 Ufficio Scolastico Regionale Sicilia