Già da dicembre 2020 l’Etna regala viste mozzafiato con le sue colate di lava, ma di contro, purtroppo, ha anche riversato cenere e lapilli nelle città e nelle campagne circostanti, creare non pochi danni.
“Oltre un mese di spettacolari eruzioni dell’Etna hanno riversato cenere e lapilli nelle campagne dove sono state danneggiati vivai di piante e fiori, ortaggi cosi’ come gli agrumi graffiati dalla potenza della sabbia“, afferma Coldiretti.
Rileva, inoltre, come “di fronte dei fenomeni sia ormai indispensabile in Sicilia l’istituzione di una vera «comunità etnea» che preveda norme ad hoc per chi è costretto a subire ormai periodicamente i danni della cenere. Ai danni alle coltivazioni si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo, o alla pulizia delle strade rurali, in molte zone la terra è stata sommersa da una coltre nera“.
“Per pulire le strutture e le coltivazioni – spiega Coldiretti – serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera. Siamo di fronte a dei cambiamenti anche del vulcano – sottolinea – e quindi bisogna avviare anche un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc“.