Nei giorni scorsi, i sindacati di categoria avevano lanciato l’allarme sul mancato pagamento degli arretrati di dicembre e gennaio. A distanza di qualche giorno, è arrivata la risposta degli uffici regionali. Con determina del 5 marzo 2025, il ragioniere generale Ignazio Tozzo ha sbloccato il rimpinguamento del capitolo di spesa relativo ai lavoratori ASU dei Beni Culturali.
Asu Beni Culturali, sbloccati gli arretrati di dicembre e gennaio
Si tratta di somme necessarie a colmare le integrazioni di dicembre 2024 e gennaio 2025. L’importo, circa 161.000 euro, verrà suddiviso fra i 245 lavoratori precari del comparto. “USB ringrazia gli uffici per aver dato seguito in maniera tempestiva alle richieste dei lavoratori ASU Beni Culturali. In particolare, il sindacato che rappresento – sottolinea Barbara Gambino – ci tiene ad esprimere il proprio apprezzamento al ragioniere generale Ignazio Tozzo per aver colmato, in pochi giorni, una lacuna del Dipartimento dei Beni Culturali che andava avanti da mesi. Non è possibile che ogni volta ci debba essere questa storia. Adesso si può procedere al pagamento delle spettanze dei lavoratori, ovvero le integrazioni di dicembre 2024 e gennaio 2025“.
La partita delle stabilizzazioni
Adesso, per i lavoratori, c’è da chiudere la partita sulle stabilizzazioni a 36 ore. Una norma introdotta nell’ultima Finanziaria e che a breve, potrebbe trovare applicazione. “Mancano 12 giorni alla scadenza dei 60 giorni entro la quale il Governo Nazionale può impugnare la norma – ha dichiarato qualche giorno fa la sindacalista USB Barbara Gambino –. Una volta scaduti i termini, i lavoratori possono chiedere il passaggio in SAS. Chiaramente si tratta di una scelta, non di un obbligo. Ma è un’opportunità importante. Parliamo però di un iter che richiederà i suoi tempi. E non sarà così veloce come qualcuno ha dichiarato“.