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L'audizione

L’Ars tende la mano al Comune di Palermo sui fondi ex Gescal, Tamajo: “Rispetteremo i tempi sugli interventi delle sette scuole”

venerdì 14 Marzo 2025

L’edilizia scolastica torna sotto i riflettori. Questa volta a dettare i tempi e scandire i prossimi lavori sono i fondi ex Gescal, circa 22,5 milioni di euro da investire per rivitalizzare le scuole palermitane e assicurare uno spazio sicuro e accogliente agli studenti di ogni grado del capoluogo siciliano. Sono stati questi gli argomenti dell’audizione svolta nella giornata di mercoledì in IV Commissione Ambiente, territorio e mobilità, guidata dal presidente Giuseppe Carta. Sul tavolo la convezione tra Regione Siciliana e Comune di Palermo per la realizzazione degli interventi.

Il cospicuo bacino di somme ha però una rigida tabella di marcia da rispettare: la presentazione dei progetti entro fine anno e la realizzazione delle opere entro la fine del 2028. Un tema, quello delle scuole, da anni neo per l’Amministrazione comunale, tra plessi a rischio sicurezza, aule in sovrannumero o mancanza di riscaldamenti, solo elencare alcune delle criticità. Problematiche sempre più evidenti soprattutto nelle periferie. Ed è proprio su queste aree che progressivamente si è spostate l’attenzione, come evidenzia anche il Piano interventi per Borgo Nuovo finanziato dal governo nazionale con il decreto Caivano.

Il quartiere, così come quelli di Sperone e Zen, rientra all’interno delle previsioni anche dei fondi ex Gescal, sui quali l’assessore comunale all’Istruzione Aristide Tamajo è stato convocato in IV Commissione. In tutto si tratta di sette impianti: la realizzazione della scuola materna in via Patti e le riqualificazioni delle scuole “Sciascia” (plesso via Smith e plesso via De Gobbis) allo Zen, “Maritain” a Borgo Nuovo, il recupero della materna in via Pecori Giraldi e la riqualificazione delle scuole “Randazzo” e “Mattarella” allo Sperone. 

Una mano tesa da parte dell’Ars per sciogliere i nodi su problemi di carattere tecnico, spesso causa principale di lunghi iter burocratici e ritardi. “Abbiamo apprezzato la convocazione e lo spirito di collaborazione, ma – ha spiegato Tamajo – ce la stiamo cavando da soli e siamo convinti di riuscire a rispettare i tempi. Abbiamo le idee chiare di quello che stiamo facendo e di quello che faremo“.

Ma andiamo nelle specifico. Le risorse saranno così ridistribuiti: 4,2 milioni per la realizzazione della scuola materna in via Patti; allo Zen circa 3,3 milioni e 3,5 milioni rispettivamente per la scuola elementare e la scuola media per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico; circa 1,5 milioni destinati al plesso “Maritain”; 4,1 milioni per la messa in sicurezza e la realizzazione di tre sezioni per la scuola materna allo Sperone, dove sono destinati 2,9 milioni e 3 milioni per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico delle scuole “Randazzo” e “Mattarella”.

A che punto sono i progetti? Tamajo ha rassicurato: “Stiamo preparando il Dip (il documento di indirizzo alla progettazione). Poi contiamo, come impegno preso con la Commissione all’Ars, di preparare l’avviso per l’incarico del progettista, che è quasi pronto, ed entro l’anno contiamo di validare il progetto e di poter indire la gara per individuare l’impresa che deve realizzare i lavori. Siamo ottimisti sui tempi e sulle scadenze perché abbiamo organizzato i lavori per raggiungere l’obiettivo e realizzate i sette interventi entro il 31 dicembre 2028. Siamo nella fase esecutiva e spetta a noi non deludere la città di Palermo perché vogliamo fare cose importanti e li faremo certamente nei tempi opportuni e giusti“.

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