“Il decreto ministeriale 21 giugno 2024 aveva dato sei mesi di tempo alle regioni per stabilire principi e criteri omogenei per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’istallazione di impianti a fonti rinnovabili. Da mesi sollecitiamo il Governo regionale ad approvare un’apposita legge per regolamentare la diffusione incontrollata degli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni in Sicilia, ma ad oggi è tutto fermo“. Lo dichiara Fabio Venezia, parlamentare regionale del PD e vice presidente della Commissione Bilancio all’Ars.
“Negli ultimi anni – continua il deputato dem – abbiamo assistito al preoccupante fenomeno relativo all’incremento incontrollato delle richieste da parte di numerose multinazionali, operanti nel settore delle rinnovabili, per la realizzazione di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni da installare su migliaia di ettari di terreni che verranno sottratti alla produzione agricola, in particolare cerealicola e foraggiera. Vi è il concreto rischio che possa nascere una nuova forma di “latifondo energetico” che rischia di impoverire ulteriormente le aree interne e rurali della Sicilia. Stando ai dati in nostro possesso, in Sicilia sarebbero pervenute richieste di connessione alla rete per un totale di 80 GW di cui oltre la metà sarebbero imputabili a impianti fotovoltaici da installare su terreni agricoli che occuperebbero una superficie pari a oltre 40.000 ettari che si andrebbero ad aggiungere alle migliaia di ettari già occupati dagli impianti esistenti“.
“La diffusione delle energie rinnovabili – conclude Venezia – risulta di primaria importanza ai fini di una transizione energetica funzionale alla lotta ai cambiamenti climatici, ma appare tuttavia evidente che quello che sta accadendo in Sicilia necessita di un urgente intervento normativo da parte del Governo e dell’Ars prima che sia troppo tardi. Come gruppo parlamentare del PD solleciteremo in tutte le sedi parlamentari l’approvazione di una legge per regolamentare la diffusione incontrollata“.