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In ballo le tratte A2, E1, E2 ed F

Nuove linee del tram a Palermo, il Comune chiede più tempo al Ministero

venerdì 28 Marzo 2025
Tram a Palermo, linea 4 vista dall'alto

Per finire il sistema tram non serviranno solo più soldi, ma anche più tempo. Il Comune di Palermo ha chiesto infatti, al Ministero dei Trasporti, una proroga dei termini sull’espletamento delle procedure burocratiche relative alla fase due del progetto. Motivo del contendere è lo stralcio funzionale che, nella sua ultima versione, comprende le linee A2 (Notarbartolo-Stadio), E1 (Stadio-Francia), parte della linea E2 (Francia-Mondello) e la linea F (Stazione Centrale-Giachery). Rimane così fuori, dalle richieste mosse da Palazzo delle Aquile, il progetto della linea D (Stazione Centrale-Bonagia). Infrastruttura nella quale rientra la realizzazione di un nuovo ponte sul fiume Oreto e alla quale, a dicembre 2024, il Consiglio Comunale aveva chiesto all’Amministrazione di dare priorità.

I ritardi e le nuove opportunità

Una riorganizzazione rispetto al piano iniziale. Secondo i programmi originali, gli uffici di Palazzo delle Aquile avrebbero dovuto perfezionare l’OGV (Obbligazione Giuridicamente Vincolante) entro il 31 dicembre 2024. Un termine già posticipato rispetto a quello precedentemente concordato con Roma del 31 dicembre 2023. Ma anche l’ultima data non è stata rispettata. L’aiuto in questo senso sarebbe arrivato dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), presieduta al momento dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Diverse amministrazioni dello Stivale avrebbero riscontrato infatti problemi simili al capoluogo siciliano. Per questo, sarebbe stata chiesta una maggiore flessibilità al Governo Nazionale. In tal senso, il Ministero ha chiesto ai vari comuni specifiche tecniche sulla proroga dei termini (per quelli che avevano pubblicato le gare) o la riapertura dei termini stessi (a quei comuni che non avevano pubblicato i bandi). Casistica, quest’ultima, in cui rientra il Comune di Palermo.

Nuovo termine ultimo: 31 dicembre 2025

Da Palazzo delle Aquile è stata così colta la palla al balzo, con la presentazione di una richiesta per prorogare i termini entro i quali sottoscrivere l’OGV al 31 dicembre 2025. Fatto che permetterebbe così di mettere a regime tutti i finanziamenti ricevuti da Roma, i quali complessivamente si aggirano intorno ai 500 milioni di euro. Una somma da cui vanno detratti i circa 150 milioni di euro spesi a giugno 2023 per l’acquisto di 35 vetture da utilizzare sulle nuove tratte e del relativo materiale rotabile.

Il Comune punta così a mandare a gara il progetto della lina A2 (85 milioni di euro) e di chiudere l’OGV delle tratte E1, E2 (primo stralcio) ed F (264 milioni di euro). Opere alle quali vanno aggiunti due parcheggi d’interscambio, ovvero Mongibello e Galatea. Secondo il nuovo cronoprogramma presentato dal Comune di Palermo, gli uffici di Palazzo delle Aquile dovrebbero pubblicare i bandi di gare a settembre 2025. La procedura di gara sarebbe avviata così fra metà ottobre e metà novembre in modo da procedere alla firma dell’OGV entro il 31 dicembre 2025.

Sistema tram di Palermo: un iter burocratico difficile

Per tutto il resto ci sarà da attendere nuovi fondi da Roma. Ciò visto che le risorse al momento a disposizione non sono sufficienti a chiudere tutto il progetto tram. A febbraio 2021, il Ministero delle Infrastrutture riconobbe un finanziamento da 481 milioni di euro al fine di realizzare cinque parcheggi di interscambio e le linee D, E, F e G del sistema tram di Palermo. Successivamente, a novembre 2021, furono attribuite ulteriori risorse per circa 23 milioni di euro, a valere su fondi PNRR, da utilizzare per l’acquisto del materiale rotabile, arrivando alla cifra complessiva di circa 504 milioni di euro.

Ma i soldi non bastano..

La progettazione definitiva fu affidata ad ottobre 2022. Poi, a febbraio 2023, fu deciso di scindere il pacchetto in due tranche per le verifiche ambientali. La prima riguardava le linee E1, E2, F, G e 4 parcheggi d’interscambio. La seconda richiedeva invece la richiesta di Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (abbreviato PAUR) per la linea D e il parcheggio del Foro Italico. Fatto che rese necessaria una proroga per realizzare la progettazione definitiva al 30 giugno 2023. Proprio durante il processo burocratico in questione, come si legge nella delibera della Giunta Comunale, fu constatato che “le risorse economiche, assegnate in origine per la realizzazione delle opere di che trattasi, non risultavano più bastevoli a causa del caro materiali“.

Si procede alla riorganizzazione delle linee

Fatto per il quale il Comune di Palermo comunicò al Ministero la necessità di procedere alla realizzazione del progetto attraverso stralci funzionali. A luglio 2024, i tecnici di Palazzo delle Aquile fornirono a Roma i documenti richiesti, definendo il perimetro di quanto si poteva realizzare. Fatto poi sfociato nelle modifiche imposte dal cosiddetto addendum al PUMS, ovvero al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Con i soldi a disposizione, il Comune di Palermo decise di finanziare il primo stralcio della linea A (da via Notarbartolo allo Stadio), la linea E1 (dallo Stadio alla Stazione Francia), la linea E2 Sud (da viale Francia alla rotatoria di via Besta, ovvero nei pressi del quartiere Zen), la linea F (dalla stazione Giachery alla stazione Centrale), il parcheggio “Mongibello” e il parcheggio “Galatea”. Fatto condiviso, ad ottobre 2024, anche dal Ministero dei Trasporti.

“Rideterminazione traguarda finalità di non vanificare l’utilità delle procedure”

L’obiettivo era quello di completare, all’interno del primo stralcio, il cosiddetto “anello tramviario”. Un piano in cui rientrano anche la linea C, i cui lavori dovrebbero partire a breve, e la linea B. Adesso si attende un “si” dal Ministero dei Trasporti.

“Si confida nell’accoglimento della suddetta richiesta – scrivono l’assessore Maurizio Carta, il Capo Area Marco Ciralli e e il Rup Alessandro Augello in una successiva nota del 14 marzo 2025 -, ricordando che le opere infrastrutturali individuate per lo stralcio (linea A NORD, linee F, E1 E2 sud e correlati parcheggi Mongibello e Galatea) e per le quali è già stati acquistato, come detto, l’intero parco rotabile necessario per l’erogazione del servizio, costituiscono di fatto un unicum funzionale inscindibile, per il quale la concessione di rideterminazione traguarda la finalità di non vanificare l’utilità delle procedure svolte e consentire la realizzazione degli interventi programmati al fine di produrre gli effetti attesi, in termini di sostenibilità ambientale, sociale, economica e di mobilità”.

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