“Agrigento Capitale della Cultura 2025 doveva essere un’occasione straordinaria per rilanciare l’immagine della città, della provincia e dell’intera Sicilia, ma ad oggi appare più come un simbolo di inefficienza amministrativa e di cattiva gestione delle risorse pubbliche. Le dimissioni prima del presidente della Fondazione, Giacomo Minio, e adesso del direttore della Fondazione, Roberto Albergoni, sono solo l’ultimo capitolo di una vicenda che rischia di compromettere irrimediabilmente un’opportunità unica per il territorio.” A dichiararlo è l’onorevole Angelo Cambiano, deputato all’ARS per il Movimento 5 Stelle, che critica la gestione della manifestazione e l’operato della Fondazione Agrigento 2025.
“L’addio di Albergoni – sottolinea – giunge in un contesto di caos: eventi annullati per mancanza di coperture finanziarie, programmazione incerta e carenze strutturali imbarazzanti. Un esempio lampante è il quasi certo rinvio dell’evento ‘Sphairos’, previsto per il 9 aprile, a causa dell’incapacità della Fondazione di garantire anche solo i voli e gli alloggi per gli ospiti.”
“Dopo nemmeno tre mesi dall’inizio di Agrigento Capitale della Cultura – continua Cambiano – la città ha già dovuto fronteggiare scandali e polemiche: dalle dimissioni ai ritardi organizzativi, dalle strade asfaltate in fretta e furia ai tombini rilevati con i metal detector, fino ai disagi al Teatro Pirandello, dove persino la pioggia ha avuto la meglio sull’arte. Un disastro amministrativo che sta mortificando l’orgoglio di Agrigento e della Sicilia intera.”
Il deputato pentastellato punta il dito anche contro la Regione e il Comune: “Non si può continuare a minimizzare. Agrigento meritava una pianificazione seria e professionale, invece si ritrova con una Fondazione indebolita e incapace di rispettare gli impegni presi. La cultura non è un gioco, e questi errori rischiano di avere ripercussioni gravissime anche dal punto di vista economico.”
A dimostrazione della cattiva gestione, arriva anche la notizia del rinvio del primo appuntamento dell’Efebo d’Oro, il festival cinematografico internazionale che, nell’anno di Capitale italiana della cultura, avrebbe dovuto fare ritorno ad Agrigento con un programma ricco di eventi. Il Centro di ricerca per la narrativa e il cinema, ente produttore e organizzatore della rassegna, ha annunciato di essere stato costretto, “in assenza di qualsiasi conferma d’impegno da parte dell’amministrazione agrigentina”, ad annullare l’evento previsto al Museo Griffo dal 27 al 29 marzo, nonostante fosse inserito nel calendario ufficiale di Agrigento 2025.
Cambiano conclude con un appello: “Chiediamo risposte immediate e un cambio di rotta. La Regione intervenga per salvare il salvabile e garantire che il 2025 non si trasformi in un’irripetibile occasione persa. Agrigento e i siciliani meritano rispetto.”