A giustificazione del suo gesto, la trentunenne taorminese che è stata bloccata e denunciata dagli agenti della Polizia di Stato, ha addotto il fatto di essere disoccupata per via dell’attuale pandemia. E questo avrebbe potuto rappresentare un caso umano.
Senonché, il bottino della taccheggiatrice non consisteva in beni di prima necessità quali alimentari o abiti, tutt’altro. Infatti, nel grande magazzino di via Etnea, il cui addetto alla vigilanza l’aveva già individuata come sospetta, la donna aveva fatto incetta di prodotti di profumeria che aveva nascosto in una borsa per poi guadagnare l’uscita senza passare dalla cassa.
E con un bottino del valore di circa 270 euro, la scusa del “bisogno primario” di profumarsi è sembrata inverosimile anche al responsabile del negozio che non ha esitato a denunciare la taorminese per il reato di furto aggravato.
I poliziotti hanno accompagnato la donna in Questura dove hanno formalizzato la denuncia della parte lesa e indagato ufficialmente la responsabile del furto. Dopo la verbalizzazione dell’inventario, il maltolto è stato restituito al responsabile del negozio.