Sono tutte sbarcate all’1.15 nel porto di Lampedusa le 28 persone soccorse ieri pomeriggio dalla barca a vela Safira della ong Mediterranea Saving Humans.
“Il soccorso è avvenuto intorno alle 16 di domenica in acque internazionali, zona Sar di competenza maltese e tunisina 35 miglia a Sud Ovest dell’isola pelagica – spiega Mediterranea – alle 15.30, poco prima, l’equipaggio di Safira aveva infatti individuato l’imbarcazione in pericolo, non segnalata in precedenza, grazie all’osservazione dal ponte con i binocoli, mentre era impegnato dall’alba nel monitoraggio dell’area. Il rescue team di Mediterranea procedeva ad assistere le persone a bordo dell’imbarcazione sovraffollata fornendo a tutte giubbotti di salvataggio, e contattava le autorità maltesi chiedendo un intervento di recupero. Queste, come spesso accade, prima non rispondevano alle chiamate e poi si rifiutavano di intervenire. A questo punto il nostro rescue team, dopo che il motore dell’imbarcazione, già in avaria, aveva preso fuoco, procedeva ad evacuare le persone mettendole tutte in salvo a bordo di Safira”.
I naufraghi erano partiti 52 ore prima dalla costa libica di Sabratha ed erano “completamente stremati – specifica la Ong – con gravi problemi di disidratazione, per il lungo tempo trascorso in mare”.
Si tratta di migranti di diverse nazionalità: Sudan, Egitto, Marocco e Bangladesh, tra cui 12 minori non accompagnati, tutti in fuga dalla Libia.
“Si sono registrati, a partire dalla notte tra venerdì e sabato – spiega ancora Mediterranea – una trentina di sbarchi a Lampedusa con l’arrivo di oltre 600 persone sabato e 830 domenica fino alla mezzanotte. Purtroppo – conclude – tra le imbarcazioni di fortuna partite da Libia e Tunisia, qualcuno potrebbe non avercela fatta: alle 8.50 di domenica Safira ha notato prima diverse tavole di legno di colore giallo galleggiare come se fossero i resti di un naufragio e qualche minuto dopo il nostro equipaggio scorgeva tra le onde un corpo senza vita, quello di un ragazzo nero della presumibile età compresa tra i 15 e i 25 anni, che indossava un giubbotto di colore beige. Invertita la rotta per procedere al recupero del corpo, per potergli dare identità e dignitosa sepoltura, quando però il nostro team si avvicinava il corpo è stato inghiottito dai flutti scomparendo in mare”.