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La dichiarazione

Pace (Dc): “Alleanze in provincia di Agrigento. Appuntamento elettorale singolare”

giovedì 10 Aprile 2025
Carmelo Pace

Questo importante appuntamento elettorale si caratterizza, in provincia di Agrigento, per una certa singolarità”, dichiara Carmelo Pace, capogruppo della Dc all’Ars.
“Siamo di fronte, è sotto gli occhi di tutti, a una competizione con due candidati di centrodestra e in assenza, cosa alquanto paradossale, del candidato presidente del cosiddetto campo largo o progressista. E questo avviene proprio nella provincia del capogruppo all’ARS del Pd, il principale avversario politico del governo Schifani.
L’elemento, infine, che rende questo paradosso una vera e propria farsa è il ‘voto di silenzio’ di coloro che hanno siglato questo accordo di potere sottobanco: i tre deputati regionali che rappresentano Forza Italia, Mpa e Partito democratico”.

In politica, come nella vita, si può vincere e si può perdere. Ma le “battaglie” si affrontano pubblicamente, con trasparenza, mettendoci la faccia e, soprattutto, con dignità politica. Elementi che, dalle parti della nuova accozzaglia politica non si sono visti.

Il mio candidato alla presidenza della provincia di Agrigento – sottolinea Pace – è Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro. A sostegno di questa candidatura ci sono, accanto alla Democrazia Cristiana, Fratelli d’Italia, Lega, Udc e Noi moderati. Dove sono Forza Italia ed Mpa?
Perché ci si nasconde dietro malcelate liste civiche, dove i candidati non sono altro che i consiglieri comunali di riferimento di Forza Italia e Mpa?
Dagli artefici dell’inciucio, nell’ultimo mese, nessuna risposta di fronte agli appelli all’unità del centrodestra, nessuna dichiarazione pubblica a sostegno del candidato presidente Pendolino scelto, nelle segrete stanze, insieme ad alcuni del Pd, come nessuna spiegazione plausibile ai loro sindaci e ai loro consiglieri sul territorio”.

Nonostante le condanne ufficiali a sinistra, la politica agrigentina ha subìto un accordo trasversale e innaturale siglato da 3 deputati regionali che non hanno neanche il coraggio di metterci la faccia assumendosi, di fronte all’opinione pubblica e ai loro elettori, la responsabilità politica delle loro scelte.
A livello regionale balbettano da quelle parti.
E Barbagallo, che condannava il “civismo peloso”? Evidentemente predica bene e razzola male perché, alla fine, una poltrona vale più della coerenza.

Per il parlamentare agrigentino “nella provincia del capogruppo del Pd, al netto delle dichiarazioni di rito, a sinistra hanno letteralmente svenduto i valori e la loro storia. A Palermo fieri oppositori di Forza Italia e del centrodestra guidato dal Presidente Schifani, ad Agrigento, invece, a fari spenti con un inciucio senza precedenti siglato, tra l’altro, con metodo carbonaro”.

“E i 5 stelle, moralizzatori di professione, con quale coraggio e con quale credibilità – si chiede il capogruppo della DC – continueranno ad attaccare il centrodestra, e quelle che definiscono quotidianamente politiche fallimentari, dopo l’adesione supina al cartello elettorale di Gallo, Di Mauro e Catanzaro che, di fatto, sancisce la loro alleanza con Forza Italia, partito del Presidente della Regione Schifani?”.

Sebbene gli analisti politici le definiscano “geometrie variabili”, queste scelte incomprensibili sono e restano, molto più semplicemente, iniziative di ingiustificabile opportunismo politicante.

I consiglieri comunali che si riconoscono nei valori del centrodestra e nell’azione politica del governo Schifani possono smarcarsi, grazie alla doppia scheda, da questo accordo di potere siglato con arroganza riaffermando, così, con un voto libero e consapevole, il primato della politica e l’unità della nostra coalizione che sostiene convintamente alla presidenza Stefano Castellino.

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