“Forza Italia in questo momento è in un ottimo stato di salute e in continua crescita, e sicuramente lo hanno dimostrato i dati delle ultime elezioni europee dove a Catania città, come d’altronde in tutta la provincia. il risultato elettorale è stato straordinario affermandosi, tra l’altro, in tantissime comunità primo partito“.
Parole del vicesegratario provinciale di Forza Italia Antonio Villardita, impegnato in queste settimane nella celebrazione dei congressi cittadini.
Per fornire un quadro completo, Forza Italia, alle ultime elezioni europee, si è affermato come primo partito nell’Isola con il 23,73%, e nello specifico la provincia di Catania e la città di Catania hanno registrato rispettivamente il 24,52% e il 20,89%, in quest’ultimo caso secondo partito dietro a FdI.
Una solida base, che si rispecchia anche all’interno di “Sala d’Ercole” dove FI è il primo gruppo parlamentare.
Tornando nella Provincia etnea, continua Villardita: “Il partito oggi può contare in una cospicua rappresentanza all’interno del consiglio comunale di Catania, dove attualmente ci sono sette consiglieri comunali, tra cui il vicepresidente del consiglio e due assessori, e certamente lo svolgimento dei congressi comunali che, su 58 comuni della provincia ne abbiamo celebrati circa 40, è indicativo del buono stato di salute, con un tesseramento importante che, a livello nazionale nel 2024, ha superato le 150.000 unità. La stagione congressuale si concluderà entro il mese d’aprile, e dimostra che è presenta una comunità di simpatizzanti, di militanti e di classe dirigente e quindi di consiglieri comunali, assessori e sindaci che tutti i giorni sono al lavoro per la crescita non solo del partito ma soprattutto delle comunità in cui si trovano ad essere amministratori e ovviamente l’elettorato riconosce a questi amministratori, e a chi è ogni giorno sul territorio, la capacità di sapere ben operare“.
“I congressi – spiega – sono uno strumento di democrazia interna di grande valore e hanno il compito di avvicinare la classe dirigente regionale e provinciale alla classe dirigente territoriale, istituendo delle figure di riferimento che oggi non sono più commissari ma segretari. C’è una differenza sottile ma importante tra i due ruoli perché il commissario era calato dall’alto, il segretario è invece eletto per mezzo di una mozione frutto di una discussione interna al partito ed è rappresentante delle varie anime, considerato che il nostro è un partito plurale e aperto.”
Per la Forza Italia etnea è una svolta storica la celebrazione dei congressi dato che non erano mai avvenuti prima, e ciò grazie ad un importante radicamento territoriale.
“È chiaro che oggi dopo un periodo di assenza dei partiti, c’è voglia di un ritorno al partito inteso come casa in cui potersi riconoscere, come casa valoriale. Una comunità politica è prima di tutto una comunità umana, che si riconosce negli stessi valori dove si condividono idee e percorsi di crescita oltreché visione per il futuro della nostra terra. Per cui è evidente che ci sia questa voglia di tornare al partito e sicuramente l’elezione dei segretari e l’istituzione delle segreterie comunali, dopo aver celebrato il congresso provinciale l’anno passato, è emblematico di questa volontà. Poi certamente FI è un partito moderato, che utilizza un linguaggio molto pacato, ma questo non significa assenza di determinazione. Privilegiamo il dialogo, la capacità di essere flessibili però sappiamo essere determinati nelle nostre scelte“.
Sul regolamento congressuale specifica che “i congressi sono stati svolti nelle città in cui si è raggiunta la soglia delle 25 tessere, ma nelle altre realtà comunque FI è presente, anche laddove la soglia minima di tessere non è stata raggiunta. Oggi cerchiamo di colmare le lacune laddove FI ha una rappresentanza minore rispetto ai centri dove è più radicata, ma non c’è comunque nella mappa geografica un comune in cui FI non è presente“.
Sulle, ormai imminenti elezioni provinciali, dichiara: “C’è da dire che su queste elezioni provinciali FI non ha mai nascosto all’Ars che sarebbe stato più opportuno e maggiormente gradito poter votare con le elezioni di primo livello, anche perché le elezioni diretta dei corpi intermedi, quale è la provincia, sicuramente avrebbe consentito una maggiore rappresentatività dei territori, una maggiore rappresentatività dei collegi elettorali e soprattutto maggiori spazi per i cittadini che avrebbero voluto partecipare alla competizione elettorale“.
“Con l’elezione indiretta, contrariamente, si hanno dei deficit, e ci auguriamo che questa possa essere solo una fase transitoria, ma si rendeva necessario il voto sotto il profilo della rappresentanza politica, perché comunque pur votando con l’elezione indiretta si andrà a colmare un vuoto politico di rappresentanza che ci portiamo dietro dal 2012. Sicuramente il nuovo consiglio provinciale, oggi metropolitano, una volta stabiliti i criteri di competenza, avrà la possibilità di potersi esprimere e di potere rappresentare degnamente l’organo provinciale.”
Sulla lista forzista, infine, sottolinea: “La nostra è una lista competitiva, che tiene conto dei territori, perché sono presenti candidati dalla zona calatina, così come dell’acese, del pedemontano e di Catania città. È una lista che rappresenta bene in maniera omogenea i territori, e quindi i vecchi collegi provinciali, oltreché essere una lista composta da amministratori e consiglieri comunali di grande spessore, da professionisti ed esponenti della società civile che sicuramente nei loro territori hanno una valenza importante. Una lista competitiva ma anche di grande qualità“.