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Lavori al palo

Dalla Pasqua alle elezioni delle ex Province, si fermano i lavori all’Ars: i test per il post voto

giovedì 24 Aprile 2025

Le festività pasquali lasciano alle spalle gli strascichi. Sarà lenta e graduale la ripresa delle attività tra le mura dell’Ars. La settimana in corso scorrerà senza troppe emozioni dalle parti di Sala d’Ercole, complice il ponte del 25 aprile, che ha coinvolto anche il mondo della politica, e il lutto nazionale proclamato per la morte di Papa Francesco, ma soprattutto in vista di uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: il voto per i nuovi organi delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi.

La chiamata alle urne riguarderà da vicino i sindaci e i consiglieri dei 391 Comuni dell’Isola e le attenzioni sono in realtà tutte riservate al post elezioni, che si ripeteranno in Sicilia a diciassette anni di distanza dall’ultima volta. Già la scelta dei candidati aveva procurato diverse spaccatura all’interno della maggioranza del governo Schifani e ciò non esclude nuovi malumori superata la fatidica data del 27 aprile. Dopo mesi di trattative e bagarre, infatti, il centrodestra correrà unito solo a Enna e Trapani, mentre sarà diviso in quattro province chiave come Ragusa, Siracusa, Agrigento e Caltanissetta.

L’immobilismo all’Ars ha visto però una piccolissima eccezione. La Commissione Bilancio presieduta da Dario Daidone, si è riunita ieri con un solo ordine del giorno in agenda: la programmazione dei lavori. Grande protagonista la variazione di bilancio deliberata dalla giunta regionale lo scorso 14 aprile, su proposta dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. La prova del nove, per testare l’equilibrio del centrodestra, arriverà così già la prossima settimana. Il rientro a pieno ritmo sarà segnato, quindi, dalla manovra, un pacchetto di misure di circa 50 milioni di euro.

Il test all’Ars sarà articolato non solo perché la geografia e le richieste dei partiti potrebbero cambiare e prendere una nuova piega. Sul tavolo ci sono variegati temi, che saranno sottoposti all’attenzione della II Commissione prima di ricevere il via libera per l’iter in aula: dalle emergenze strutturate, come la siccità e la sanità, alle sfida attuali dettate dai dazi statunitensi, fino al rafforzamento degli aeroporti minori dell’Isola.

Le misure principali? All’interno dei dieci articoli, la spesa più consistente, 15,5 milioni di euro, è stata destinata agli investimenti pubblici. Quattro milioni saranno destinati alla creazione di un “fondo rotativo per la progettualità” destinato alle Srr, mentre il resto dei fondi sarà impiegato come cofinanziamento regionale per realizzare tre impianti per il trattamento dei rifiuti, due nella provincia di Messina e uno a Palermo, consentendo così di sbloccare risorse del Pnrr pari a 47 milioni di euro.

Saranno, invece, cinque i milioni che verranno stanziati per rifinanziare la legge regionale sulla povertà, con interventi straordinari per indigenza, emergenza alimentare e sostegno alle persone in condizioni di marginalità estrema, così come per sostenere il comparto dell’agricoltura colpito dall’emergenza siccità. Due milioni saranno destinati a interventi di protezione civile a seguito di calamità, mentre tre milioni serviranno per far fronte a dichiarazioni di stato di crisi e di emergenza.

Capitolo sanità. Dieci milioni serviranno per migliorare le prestazioni di assistenza specialistica, permettendo al sistema sanitario regionale di fronteggiare il nuovo tariffario deciso a livello nazionale e rispondere in maniera più efficace al fabbisogno di salute dei cittadini. Altri cinque milioni saranno destinati all’incremento delle tariffe per i “Percorsi riabilitativi”.

Un importante pacchetto è destinato per il supporto alle imprese e alle misure anti-dazi. Complessivamente sono previsti 12,4 milioni di euro a sostegno delle realtà produttive siciliane. Verranno stanziati due milioni per il 2025 e sei milioni per il 2026 con l’obiettivo di stimolare la competitività sui mercati internazionali delle piccole e medie imprese, con particolare attenzione a quelle che potrebbero subire un rallentamento della capacità di esportazione a seguito dei dazi americani.

La breve seduta di ieri ha così aperto e chiuso le porte dell’Assemblea Regionale Siciliana per qualche oretta, giusto il tempo per mettere a punto qualche dettaglio. L’avvio di maggio sarà dunque un’incognita e potrebbe trasformarsi in un vero e proprio mare in tempesta. Un clima teso, non inedito, e che si respira anche in giro per i consigli comunali dell’Isola, primo fra tutti quello di Palermo.

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