Se in Conclave si dovesse verificare una situazione di stallo tra due o più candidati forti potrebbe emergere una soluzione di compromesso, ovvero la figura di un porporato che garantisca la giusta continuità e le adeguate garanzie per chi invece immagina qualcosa di diverso dopo il Pontificato di Bergoglio e che soprattutto serva a prendere tempo per inquadrare meglio la rotta della Chiesa romana dei prossimi anni.
In una situazione di questo tipo non c’è dubbio che un nome adatto potrebbe essere quello del cardinale Fernando Filoni, 79 anni appena compiuti, attuale Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e soprattutto diplomatico di grande esperienza. Insomma una soluzione andreottiana.
Filoni parla cinque lingue, sei con il latino, e ha una preparazione notevole: oltre agli studi teologici vanta una laurea in diritto canonico alla Lateranense, una in filosofia alla Sapienza di Roma e un diploma in scienze e tecniche dell’opinione pubblica, con specializzazione in giornalismo. Il porporato pugliese non difetta neanche in conoscenza della Curia romana visto che nel tempo è stato Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli nominato da Benedetto XVI e confermato da Francesco.
Il curriculum indubbiamente c’è e non mancano gli ammiccamenti se si considera che qualche giorno fa intervistato dal quotidiano “La Stampa” sulla figura del nuovo Pontefice Filoni ha dichiarato in pieno stile democristiano: «Il nuovo pontefice dovrà rafforzare l’unità della Chiesa. Intensificare le relazioni ecumeniche e il dialogo interreligioso. E poi, c’è la metodologia: la Chiesa ha camminato su un binario di sinodalità, della collegialità e di valorizzazione delle conferenze episcopali. Credo che questa strada vada consolidata. Il nuovo papa è chiamato a camminare in mezzo al suo popolo, però tenendo presente le realtà di chi sta avanti, di chi sta dietro. E di chi sta a destra e a sinistra».