“È il momento del silenzio e della preghiera, ma anche dell’assunzione di responsabilità: forse noi adulti non comprendiamo più il cuore di un bambino. Non c’è dolore umano più grande di questo: ritrovarsi davanti alla salma di una bambina. Un dolore che non finirà mai”.

La donna, che ha un altro figlio di sette anni, è in custodia cautelare in carcere per omicidio aggravato.

“Cara figlia mia, stellina mia – ha detto la zia – non doveva andare così. I dottori non si sono resi conto della sua gravità e della salute di vostra madre e noi tutti dobbiamo chiedervi scusa in ginocchio se non vi abbiamo difeso.
“Non ci sono parole per esprimere quanto eri un tesoro di bimba – ha aggiunto la zia paterna della piccola – la vostra mamma con la sua malattia non era in grado di amarvi e, anzi, si è macchiata del più grave peccato che possa fare un essere umano. Ma nel poco tempo che Dio ti ha concesso, il papà, il tuo fratellino e io ti abbiamo amato più delle nostre stesse vite. Vi mancava l’amore della mamma, ma tu te tuo fratello ve lo siete dato entrambi, incondizionatamente. Il vostro rapporto così speciale e unico. Avete pagato con il sangue, cuoricini miei”.