Lo svincolo Oreto. Il biglietto da visita della città di Palermo per chi viene da Catania o da Messina. Il punto di accesso principale per i mezzi pesanti e per tutto quel traffico di vetture che si muovono da e verso l’aeroporto Falcone-Borsellino. Insomma, uno degli anelli di congiunzione della Circonvallazione con le due diramazioni autostradali della città. Un’infrastruttura di importanza strategica per il Comune di Palermo, ma non solo, che oggi paga anni di incuria e degrado. Problemi ai quali si uniscono quelli infrastrutturali. A cominciare dall’assenza di sottopassi o sovrappassi pedonali. Elemento che rende oggi viale Regione Siciliana, almeno in alcune suoi parti, una barriera architettonica.
Sicurezza stradale: guardrail e mancati diserbi
Ma partiamo con ordine. La redazione de ilSicilia.it si è recata sul posto per constatare lo stato dei luoghi. Da una prima osservazione, resa evidente dalle immagini raccolte sul posto, si evince uno stato di generale incuria del verde urbano. Sui vari marciapiedi che compongono lo svincolo Oreto fanno capolino erbacce e piante infestanti. Le aiuole sono sporche e alcuni arbusti non vengono potati da tempo, così come gli alberi. Tanto che le scritte di benvenuto presenti nella parte centrale dell’ex rotonda risultano praticamente coperte e quindi poco visibili dalla sede stradale. A proposito di asfalto, lo stesso presente diverse crepe ed avvallamenti. Nei mesi scorsi, sono stati condotti alcuni interventi di manutenzione ordinaria nelle zone limitrofe. Lavori facenti parte di un più generale piano che l’Amministrazione Comunale sta mettendo in campo attraverso un apposito accordo quadro composto da otto lotti. Ma il lavoro da recuperare è tanto, così come gli interventi da fare. Una lista in cui figura anche la sostituzione dei guardrail. In diverse parti dello svincolo Oreto gli stessi risultano danneggiati o assenti, sostituiti in alcuni casi da new jersey di plastica biancorossi messi lì a delimitare le bretelle di raccordo presenti all’interno.
L’assenza di sottopassi e sovrappassi: i problemi per i pedoni
Un’area nella quale, nel corso degli anni, si sono verificati una lunga lista di incidenti. In alcuni di questi, purtroppo, ci sono state anche delle vittime. Fatto che arricchisce di ancor più significato il tema della sicurezza stradale. Ma se per i mezzi a motore ci sono problemi oggettivi, va peggio a chi si muove a piedi. Viale Regione Siciliana, in alcune sue diramazioni, costituisce da sempre una sorta di barriera architettonica. Un muro difficilmente valicabile dai cittadini. Spostandosi verso est, da corso Calatafimi in poi iniziano a scarseggiare i sottopassi. E quelli che ci sono sono inagibili da anni. In via Altofonte, ad esempio, la struttura è diventata un tutt’uno con la natura, finendo inghiottita dalle erbacce. Va peggio a Borgo Ulivia. Luogo dove non si contano più i casi di vandalismo, con auto rubate smembrate e poi bruciate all’interno. Nella zona di via Oreto, purtroppo, non risultano esserci percorsi dedicati ai pedoni. Il sovrappasso più vicino è quello di via Nave, distante diversi chilometri. E i sottopassi, come sopra ricordato, sono inagibili. Il primo in condizioni accettabili si trova dalle parti di corso Calatafimi. Insomma, chi vuole andare da un lato all’altro della città deve arrangiarsi, magari passando da qualche ponte di collegamento in teoria destinato in via preferenziale ai mezzi di trasporto (come il viadotto Carlo Perrier o il ponte di via Giafar). Troppo poco per un’area così importante come via Oreto. Il primo accesso in città. Un biglietto da visita sporco e fin troppo sbiadito.