“Sono felice che ogni volta che Antonio Tajani viene in Sicilia trovi un partito in grande salute, un partito unito, forte, che alle ultime Provinciali è stato il primo partito in Sicilia che ha eletto 23 consiglieri provinciali su 80 e da soli senza quel sostegno di altre aree moderate alle quali comunque continuiamo a guardare perché è sbagliato non continuare a guardare a quell’area moderata che ha contribuito all’Europee a darci una mano”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo alla convention di Forza Italia a Noto (SR).
“L’attività politica della regione continua, abbiamo fatto un punto della situazione, gli osservatori economici ci danno in crescita, il rating è stato elevato da Standard & Poor’s, aumenta l’occupazione, aumentano i flussi turistici e aumenta la liquidità di cassa. Questi sono dati oggettivi, continuiamo sul solco naturalmente di un’economia liberale che guarda l’impresa ma che guarda anche i nostri giovani”, continua Schifani.
Su Forza Italia, il presidente Schifani ha sottolineato che “Siamo il partito moderato per eccellenza di centro, è un partito che guarda ai giovani, guarda al sociale e guarda a una politica liberale, che guarda anche all’impresa, alla piccola e media impresa, guarda i diritti del cittadino. Quindi ispiriamo fiducia, questo grazie alla guida di Antonio Tajani, che naturalmente a livello nazionale sta facendo un grandissimo lavoro sull’azione internazionale. Io ce la sto mettendo tutta. Mi è stato chiesto di governare in Sicilia, non sono venuto qui certo a svernare, ma per farcela e cambiare alcune cose, come alcune disfunzioni della burocrazia, una burocrazia che non va perché figlia di un sistema che intendo modificare”.
Sulla burocrazia, il governatore siciliano ha dichiarato: “C’è un tappo, c’è un freno di certa burocrazia figlia di un vecchio sistema dove si andava avanti soltanto se si aveva il padrino politico e non premiava la meritocrazia. Oggi noi paghiamo questo sistema perché ci troviamo una classe dirigente burocratica che, essendo figlia di quella, il più delle volte langue”
“Abbiamo innestato una marcia diversa in Sicilia, rispetto al passato. Ci sono dati oggettivi che lo dicono. Il nostro è un progetto che va oltre a questo quinquennio”.
Sul sistema dei controlli della Corte dei Conti il presidente Schifani ha dichiarato poi: “Non voglio far polemica con nessuno. Però pongo un tema sulla riforma che è stata esitata alla Camera dei Deputati sull’organizzazione del funzionamento della Corte dei Conti. Il modello del sistema dei controlli non può essere concomitante o invasivo mentre uno sta governando, ma preventivo o successivo perché non si può rischiare, come dice Sabino Cassese, la cogestione. Feci un appello mentre la riforma era alla Camera. Poi alla Camera è stato esitato un testo e nulla vi era di questa richiesta mia di equilibrio voluta anche dai più grandi costituzionalisti, da chi come me, come altri governatori, quotidianamente si trova a dovere spendersi quotidianamente per i cittadini e cercare di fare le cose bene. Confido con l’aiuto di Maurizio Gasparri al Senato di poter affrontare questo tema dell’articolo 100 del controllo di legittimità” perché “occorre registrare gli equilibri tra quella che è l’azione di controllo e quella che è l’azione di cogestione. Ora io non ne faccio un fatto personale: se pero’ se il governo dichiara lo stato di emergenza, stanzia le somme, ci mettiamo a lavorare e un mese dopo mi si notifica che la Corte dei Conti Siciliana apre un’indagina sulla gestione dello stato di emergenza, affido a voi ogni riflessione…”
In merito alla situazione dell’economia siciliana il presidente Schifani ha dichiarato: “Cosa è cambiato, Antonio rispetto all’ultima volta che ci siamo visti? Che Standard and Poor’s ci ha aumentato l’outlook. Oggi è BBB+. Siamo stati premiati perché abbiamo i conti in ordine”.
“Molti imprenditori del Nord guardano alla Sicilia con interesse. La voce è questa che la Sicilia cresce, ma cresce non per caso, perché sta coniugando un modello liberale quello che abbiamo ereditato alla visione strategica di Silvio Berlusconi”, ha aggiunto il presidente Schifani.
Sull’attrattività turistica dell’Isola il governatore dichiara soddisfatto il governatore: “Il nostro turismo sta conoscendo un boom. Il nostro clima, il nostro ambiente di per sé sono attrattivi, inutile nasconderlo, però abbiamo migliorato la qualità dei servizi, abbiamo fatto in modo che si realizzi un progetto sul quale stiamo lavorando: la destagionalizzazione. Mentre nelle altre regioni durante l’inverno, durante il periodo di destagionalizzazione, il turismo cade in una certa percentuale in Sicilia durante la destagionalizzazione il turismo cade ancora di più, la perdita è maggiore. Mi sono interrogato. A novembre, dicembre e a gennaio abbiamo i monumenti, ma adesso abbiamo la scommessa della riapertura delle terme di Sciacca e Acireale chiuse da più di 20 anni. Inoltre per la prima volta sia Palermo che Catania hanno un collegamento diretto quotidiano con New York. Quando mi sono insediato, nulla di tutto questo c’era”
In merito all’occupazione, il presidente Schifani ha dichiarato che in Sicilia “è cresciuto il Pil, la liquidità è aumentata. Marco Falcone ci ha lasciato un grande lavoro di assessore al Bilancio. Ha lavorato bene perché le cose non si inventano, non esistono le fate. Marco ha lavorato bene, ha innestato una marcia in più che noi abbiamo ereditato e stiamo portando avanti e chiediamo e confidiamo sulla collaborazione di Marco Falcone nel rapporto con l’Europa. Siamo coloro i quali crescono di più. Aumenta l’occupazione, 174.000 posti in più in 2 anni di governo. Ecco, questi sono dati non di Schifani ma dello Svimez”.
“Abbiamo sbloccato le assunzioni, quando mi sono insediato avevamo il tappo delle assunzioni, non potevamo fare a tutte assunzioni perché i conti non erano in ordine. Abbiamo stipulato un accordo col governo nazionale, abbiamo dimostrato, che dicevamo, la spesa corretta, abbiamo dimostrato di lavorare seriamente, sono state sbloccate le assunzioni. Tra quelle che abbiamo fatto e quelle che faremo saranno 750 assunzioni in una regione che era dissanguata negli organici perché non aveva potuto assumere. Li stiamo formando: dei funzionari bravi che saranno alla classe dirigente del domani, però con una mentalità diversa. Va avanti chi è bravo e non chi è raccomandato nella carriera”, ha concluso Schifani.