Cambio ancora all’Ars.
I giudici hanno sospeso la sentenza della Corte d’Appello di Palermo che aveva dichiarato decaduto il deputato regionale Salvatore Giuffrida. Al suo posto all’Assemblea era subentrato Orazio Santo Primavera.
In attesa della decisione della Cassazione Salvatore Giuffrida, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia ha impugnato la sentenza e potrà tornare all’Ars. Primavera era risultato il secondo dei non eletti alle consultazioni regionali del 2022 nel collegio di Catania, nella lista “Sud chiama Nord” di Cateno De Luca. Giuffrida, invece, era primo dei non eletti ed aveva preso il posto di Davide Vasta, dichiarato ineleggibile con pronuncia del Tribunale di Palermo confermata dalla Corte di Appello. Il Tribunale di Palermo si era già espresso nel giugno scorso rigettando il ricorso di Primavera, che aveva chiesto fosse dichiarata l’ineleggibilità o l’incandidabilità di Giuffrida e che fosse corretto il risultato delle elezioni, procedendo a sostituire il deputato. Secondo il ricorso, infatti, Giuffrida, che era dirigente della Regione a Catania, era stato collocato in aspettativa senza il rispetto del termine temporale e il provvedimento di collocamento in aspettativa aveva motivi di nullità.
“Siamo estremamente contenti della sospensione della sentenza della Corte d’Appello che consente all’on. Salvatore Giuffrida di tornare all’Ars dove potrà continuare a dare il suo importante apporto al partito e ai siciliani”. Lo dichiarano Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC; Stefano Cirillo, segretario regionale della DC, e Carmelo Pace, capogruppo DC all’Ars, dopo la sospensione della sentenza della Corte d’Appello che aveva dichiarato ineleggibile Giuffrida.
“Siamo sempre stati convinti – affermano – che Giuffrida avesse tutti i requisiti per essere eletto all’Ars e la decisione di sospensione ci dà ragione”.
“Desidero ringraziare sentitamente – dichiara Salvatore Giuffrida – i miei legali, gli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impeduglia, per l’impegno e la dedizione dimostrata nel sostenere le mie ragioni e la Democrazia Cristiana per avermi dato la solidarietà e l’incoraggiamento nel momento difficile che ho attraversato. Proseguirò con sempre più determinazione nel percorso legislativo, lavorando nell’interesse della Sicilia e dei siciliani”.