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La manovrina a rischio

Vertice di maggioranza, nulla di fatto per rimpasto e nomine di sottogoverno. La coalizione di centrodestra rimane divisa

martedì 20 Maggio 2025
Palazzo d'Orleans

Prove d’intesa nel centrodestra, dopo gli strappi delle elezioni Provinciali. E’ iniziato ieri pomeriggio alle 16 il vertice di maggioranza convocato personalmente dal presidente della Regione Renato Schifani, a Palazzo d’Orleans. Una lunga e “inconcludente” discussione, riferiscono alcuni deputati presenti, quella tra il governatore dell’Isola – che ha assistito al vertice per più di un’ora – e i capigruppo e i segretari dei partiti di centrodestra che hanno guidato la riunione fino alle 20:30. Animi per nulla distesi e acque agitate hanno predominato le lunghissime ore dell’incontro.

Un vertice specchio delle settimane concitate e ricche di tensione quelle che hanno preceduto l’incontro. Argomento principale? Le misure previste nella manovrina e delle spartizioni economiche del tesoretto che ammonta a 80 milioni di euro, le somme che ad oggi ha a disposizione il parlamento regionale.

Un piccolo riassunto dell’accaduto. A scuotere gli animi i famosi 25 milioni non utilizzati nel 2025 del Fondo occupazione, somme non spese dall’assessorato regionale al Lavoro guidato da Nuccia Albano. Le motivazioni del mancato utilizzo è dovuto ai rilievi da parte della Commissione europea che porterà a una modifica della norma approvata nella Finanziaria del 2024 sugli incentivi alle aziende per nuovi occupati.

Ma non solo, c’è altro. A tenere banco all’interno della maggioranza una questione da non sottovalutare, ossia il coinvolgimento dell’opposizione nell’utilizzo dei 25 milioni. Durante il vertice è emerso un punto di vista diverso fra i vari partiti rispetto alla necessità di condividere con le forze politiche di minoranza i provvedimenti parlamentari. A favore di tale coinvolgimento è il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e la Democrazia cristiana, gli altri partiti invece avrebbero espresso la volontà di andare avanti, ma da soli.

Clima rovente nel centrodestra

Il post Provinciali ha lasciato un segno indelebile e il voto di secondo livello, come auspicabile, si è rivelato un’arma a doppio taglio. Il mancato raggiungimento dell’accordo in alcuni dei sei Liberi Consorzi e i verdetti partoriti dalle urne hanno reso in salita il rientro tra le mura di Sala d’Ercole e tra i banchi delle Commissioni, compromettendo il regolare svolgimento dei lavori e delle sedute. Stralci evidenti con la bocciatura in aula del ddl stralcio sulle politiche abitative e il mancato voto finale del ddl stralcio in materia di sanità, che al momento del disco verde ha visto tutti i deputati della maggioranza abbandonare l’aula, facendo saltare il numero legale, e ancora al palo. Un terremoto che nasce anche dalle richieste sempre più insisti dell’Mpa, che rivendica un assessore in più all’interno della giunta del presidente Renato Schifani. Attualmente gli autonomisti contano un solo posto, quello di Francesco Colianni all’Energia, subentrato al collega di partito e dimissionario Roberto Di Mauro.

La variazione di bilancio tiene banco

Il primo punto all’ordine del giorno è stata la tanto discussa variazione di bilancio. Non sono mancati infatti i toni polemici. La manovrina (CLICCA QUI) non avrebbe accontentato tutta la coalizione e l’entusiasmo non sarebbe stato così diffuso. Molti punti non sarebbero stati chiariti e anche la decisione di ritirare gli emendamenti, nel corso della seduta in II Commissione, sarebbe stata corrisposta più ad un giudizio rinviato in aula, dove si prospetta una “battaglia” molto accesa. Proprio per calmare gli animi e riappacificare le varie anime della maggioranza il governatore siciliano, espressione di Forza Italia, ha programmato il vertice (CLICCA QUI).

Alle attuali risorse si aggiungono 25 milioni di euro che saranno resi disponibili dalla futura approvazione della riscrittura della legge sugli incentivi all’occupazione, sottoscritta direttamente dal presidente della Regione Renato Schifani e approvata dal parlamento siciliano nel corso della Finanziaria 2024. Si tratta dunque di somme non spese dall’assessorato regionale al Lavoro guidato da Nuccia Albano in seguito ai rilievi di Bruxelles che ne hanno bloccato la pubblicazione dei bandi per l’erogazione degli incentivi alle imprese dell’Isola. Nello specifico, va ricordato, che erano stati previsti 50 milioni di euro per ogni annualità dal 2024 al 2026, dato che ad oggi ancora la norma non è stata modificata, lo stanziamento per l’annualità in corso (2025) sarà ridotto del 50%.

Non solo manovrina: rimpasto e nomine

La variazione di bilancio fa rumore, ma sul tavolo ci sono altri dossier scottanti, come quelli degli incarichi sottogoverno e il rimpasto di giunta. Un nulla di fatto anche in quest’ultimo caso. E’ arrivato il “no” categorico ai cambi di deleghe fra i vari partiti, rispedendo così al mittente le pungenti e insistenti richieste dell’Mpa, lasciando solo la possibilità di alternanze all’interno dei singoli partiti. Stessa sorte anche per le nomine di sottogoverno. Iacp, Consorzi universitari, Ast, e altri, da due anni commissariati possono ancora attendere. Decisioni per le quali il peso della politica è determinante e che, non a caso, hanno fanno emergere le divisioni all’interno della maggioranza.

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