L’acqua. La vita stessa. Il bene più prezioso in assoluto. Una risorsa alla quale alcuni quartieri di Palermo hanno dovuto rinunciare per un giorno a settimana a causa dell’emergenza siccità. Lo sanno bene gli abitanti del quartiere Arenella. Questa mattina, una delegazione di residenti ha protestato sotto la sede istituzionale del sindaco Roberto Lagalla, ovvero a Palazzo Palagonia. Le persone presenti hanno esposto alcuni striscioni di dissenso in merito ai disagi vissuti negli ultimi mesi sul fronte del razionamento idrico. Programma attuato dall’Amministrazione Comunale, su richiesta della cabina di regia regionale, per far fronte alla carenza di acqua negli invasi siciliani.
Razionamento idrico, protesta i residenti dell’Arenella
Le piogge degli ultimi mesi hanno parzialmente riempito gli impianti. Una buona notizia sull’immediato ma che impone prudenza per i prossimi mesi estivi. Proprio per questo, il razionamento idrico in città prosegue come da programma. Non tutte le aree del capoluogo siciliano sono coinvolte dallo stop all’erogazione dell’acqua. Il quartiere Arenella, purtroppo, rientra nella lista. Giorno prescelto per l’interruzione del servizio idrico è il lunedì. Tuttavia, denunciano i residenti, l’acqua non torna all’orario previsto dalle tabelle. “Il razionamento si protrae ben oltre le 24 ore previste – spiega Carmela Aiello, cittadina dell’Arenella –. E anche quando torna, l’acqua arriva sporca. Non la puoi utilizzare. Invece di risparmiare acqua, finisce che si spreca. E’ una grande vergogna“. Un fatto documentato dagli stessi abitanti della zona, attraverso alcuni video pubblicati sui social.
La protesta odierna segue a quella tenuta il 14 aprile scorso sotto la sede di Amap, in via Volturno. Proprio l’azienda che si occupa della gestione del servizio idrico in città ha annunciato dei correttivi proprio per venire incontro alle esigenze dei residenti. Parole che però non sembrano bastare agli abitanti della borgata marinara. “Noi vogliamo che venga sospeso il razionamento idrico – dichiara Giusy Cinà, presente questa mattina alla manifestazione -. Non possiamo più sostenerlo. Abbiamo famiglie a carico. Persone sofferenti. Abbiamo provato di tutto. Sono otto mesi che subiamo questa guerra. L’acqua è un bene principale. Come facciamo a stare senza?“