Tra i primi interventi della “nuova” Favorita finanziati con i 10 milioni del PON Metro e presentati oggi dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il restauro e la riattivazione delle quattro torri della Via dell’Acqua (la ciminiera, la torre dorica, la stele egizia con l’abbeveratoio, la fontana dell’Ercole Farnese); il recupero del “catusato” (l’acquedotto) di dodici chilometri progettato dal Marvuglia, e del grande serbatoio borbonico nascosto vicino all’ulivo monumentale.
Il punto di accoglienza sarà a Case Rocca (probabilmente l’ex caseificio della Real tenuta), mentre i magazzini borbonici vicino all’ulivo secolare (dove si trovava la cantina reale) ospiteranno un hub con coworking, caffetteria, servizi, bike sharing: dove leggere un libro, riposarsi, sostare, un sito con un sistema energetico autonomo, sostenibile e carbon free.
La Palazzina Cinese dovrà ricollegarsi con la Città dei ragazzi e si riconnetterà al Museo etnografico Pitrè, attraverso il passaggio sotterraneo delle “cucine reali” di casa Borbone, per costituire un hub culturale e ricreativo e ricostituire quel sistema di giardini che si susseguono da piazza Niscemi a Città dei Ragazzi.
Non esiste infatti un altro luogo nel mondo in cui leggere, tutta d’un fiato, la storia dei giardini europei. In poco più di mezz’ora si incontrano un giardino rinascimentale all’italiana, il merletto di siepi di un parterre alla francese alle spalle della Casina Cinese, un giardino romantico all’inglese con tanto di ingrottati e artifici nel giardino della Città dei Ragazzi, l’agrumeto mediterraneo e la lecceta artificiale di Bosco Niscemi.