La stagione estiva è alle porte, per alcuni è già partita, aprono i lidi e vanno via i divieti. La Sicilia è pronta.
Entra nel vivo, proprio questo weekend e sono molti i cittadini che cercheranno di ripararsi dall’arrivo del caldo popolando i lidi. Le spiagge si riconfermano protagoniste in quanto destinazione preferita da chi va in vacanza. I numeri sono chiari, il turismo balneare con 175 milioni di presenze pari al 39,2% di quelle complessive costituisce un asset strategico della nostra economia da salvaguardare e proteggere.
Dalla rilevazione dei prezzi dei servizi balneari di Federconsumatori per l’estate 2025 emerge che, anche quest’anno, la Sicilia è la Regione italiana più economica: ombrellone, sdraio, lettino e pedalò costano sensibilmente meno della media nazionale, con abbonamenti stagionali che arrivano a costare anche il 50% in meno.
L’indagine, condotta su un campione di stabilimenti nelle province di Palermo, Catania e Trapani, mostra però un altro lato della medaglia: i prezzi in Sicilia stanno aumentando più che nel resto d’Italia.
“Sono dati dai quali emerge un giudizio dolce-amaro – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – Da una parte non possiamo non vedere che i servizi nelle spiagge siciliane costano molto meno che nel resto d’Italia, ma dall’altra non possiamo nemmeno fare finta di non capire il perché”
Secondo i dati, infatti, la regione dove si registrano i maggiori rincari è la Sicilia. Segue la Sardegna, con il +4% e Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo, Basilicata e Liguria con il +3%.
Pur restando relativamente bassi, i prezzi di tutti i servizi balneari in Sicilia sono in aumento rispetto al 2024: l’ombrellone costa il 4% in più, la sdraio il 3% in più, il lettino il 10% in più, l’abbonamento giornaliero l’11% in più, quello mensile il 5% in più, quello stagionale il 3% in più e un’ora in pedalò o sup costa il 4% in più.
Facendo una media possiamo dire che l’aumento totale è del 6%, un dato superiore all’inflazione e il più alto tra tutte le regioni italiane.
Un’analisi più attenta mostra che ad aumentare maggiormente sono i servizi per il turismo di breve durata, come lettini e abbonamenti giornalieri. Crescono meno, invece, gli abbonamenti mensili o stagionali.
Segnale che i gestori puntano su un turismo “mordi e fuggi”: meno clienti a lungo termine, più entrate da chi resta solo un giorno.
Inutile alzare molto i prezzi di un abbonamento mensile o stagionale, se si prevede che già se ne venderanno pochi. Molto più redditizio alzare i prezzi del lettino per un giorno e venderlo trenta volte in un mese.
La risposta? “I siciliani non hanno soldi da spendere per le vacanze, mentre i turisti ormai passano dalla Sicilia per pochi giorni“, continua La Rosa.
Un ulteriore elemento critico è rappresentato dal costo dei viaggi verso l’isola: per una famiglia di tre persone che vive fuori regione, arrivare in Sicilia può costare anche oltre 1.500 euro, riducendo il budget disponibile per le spese in spiaggia.
La ristrettezza dei bilanci familiari, anche quest’anno, spinge infatti i cittadini a cercare soluzioni per risparmiare, come ad esempio la fruizione più breve del servizio spiaggia: sono molti, infatti, i lidi che propongono formule happy hour o mezza giornata, per chi vuole godersi la comodità dello stabilimento dopo le 14:00 o solo la mattina.
Esistono anche altre strategie e app utilizzate per risparmiare, che consentono di mettere a disposizione di altre persone, per il periodo o le ore nelle quali non si è presenti in spiaggia, le attrezzature a prezzo scontato
Il resoconto dei dati di Federconsumatori mostrano un quadro chiaro, “il mare in Sicilia costa poco perché i siciliani sono sempre più in difficoltà, i turisti restano sempre meno e perché venire in Sicilia costa sempre di più“.
Nonostante l’aumento dei prezzi, quindi, la Sicilia continua a offrire servizi balneari a costi contenuti rispetto ad altre regioni italiane. Tuttavia, è importante monitorare l’evoluzione dei prezzi e considerare le diverse opzioni disponibili per godersi il mare in modo economico.