“Una giornata da dimenticare, un circo”. Questa, la sintesi della seduta comunale del 14 aprile descritta dalle parole del Presidente del Consiglio comunale, Totò Orlando. A scatenare la bagarre in diretta streaming, una lettera firmata da alcuni capigruppo e indirizzata proprio a Orlando. Due ore e mezza di accuse, sospetti e sottintesi neanche troppo sottili che hanno certificato una frattura sempre più profonda all’interno della maggioranza.
In tempi di pace, il contenuto della nota non avrebbe destato particolare clamore. I firmatari, chiedono un maggior coinvolgimento della capigruppo, una calendarizzazione più puntuale, comunicazioni e informazioni più precise e tempestive. Insomma, più organizzazione e una maggiore partecipazione del Consiglio e del suo presidente su temi quali ristori ed emergenza Covid.
Apriti cielo. Per molti, in primis da Totò Orlando, dietro quel gesto animato da spirito di collaborazione, ci sarebbe un chiaro intento provocatorio. Il testo della lettera celerebbe insomma una chiara critica all’operato del presidente. Una pungolatura di certo personale ma soprattutto politica e per di più istituzionalizzata in sede di Consiglio comunale.
Al netto delle possibili interpretazioni, si è trattato comunque di un evento del tutto inusuale. La sensazione è che si sia voluto mandare un segnale politico gettando benzina sul fuoco. É ancora fresca la débâcle di inizio aprile quando, la maggioranza che sostiene il sindaco Leoluca Orlando è inciampata sul bilancio consolidato che non é passato a Sala delle Lapidi. Su 26 consiglieri presenti, solo 13 avevano votato a favore, 4 contrari e 9 gli astenuti. Un caos, un nulla di fatto inspiegabile con la maggioranza sotto per mancanza di numeri dopo 15 sedute consiliari.
Fra urla, sarcasmo e battute al vetriolo, la discussione è andata avanti sfiorando questioni importanti come la possibilità di chiudere le scuole in zona rossa, l’allarme per l’aumento dei contagi tra i più piccoli non rilevati dai dati ufficiali, il balletto sui numeri rispetto alle oltre 800 bare da tumulare al cimitero dei Rotoli. Poi, il secondo colpo di scena. Protagonista, Maria Prestigiacomo, assessore alla Rigenerazione urbana e ai Lavori pubblici che rifiuta di esporre la relazione sul Piano triennale delle Opere Pubbliche. La motivazione? L’assenza dei tecnici che dopo tre ore di dibattito sulla lettera Orlando, avevano abbandonato la seduta.
Ed è qui che inizia il secondo round con la Prestigiacomo che diventa bersaglio di critiche. A sentire i consiglieri di opposizione, a Sala delle Lapidi nessun assessore era mai arrivato a tanto. Così, fra richieste di dimissioni e l’invito a procedere con una relazione quantomeno politica, dopo qualche minuto la Prestigiacomo si convince a leggere un documento tecnico peraltro già in possesso dei consiglieri.
Fra accuse di bullismo mosse dall’assessore a parte di alcuni consiglieri e l’insofferenza di questi verso la Prestigiacomo, la seduta viene sospesa e continuerà oggi in discussione generale sul Piano triennale opere pubbliche 2020-2022.
La Commissione Urbanistica-Lavori Pubblici, ha già bocciato il programma ritenendolo impresentabile, vecchio e senza copertura finanziaria.