
“Dipendenti spiati dal datore di lavoro, con contratto di lavoro part time ma costretti a lavorare anche 10 ore di fila al giorno, senza straordinari. Che subiscono, in silenzio, per il timore di perdere il posto. Tutto questo viene fuori, a Palermo, grazie a una brillante indagine della Guardia di finanza che ha portato ai domiciliari un imprenditore. Ma lo sfruttamento generalizzato dei lavoratori avviene, in Sicilia, anche tra gli operai dell’agricoltura, dell’edilizia, della portualità e della logistica e nella grande distribuzione. La domanda è sempre una, la stessa: ma dove sono gli ispettori del lavoro della Regione? Ne servono almeno 500 a fronte dei soli 70 in servizio, del tutto insufficienti per garantire il controllo sulla sicurezza dei luoghi di lavoro in tutto il territorio regionale”. Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.
“Nel maggio del 2023 il presidente della Regione, eletto da meno di anno, affermò che – prosegue – avrebbe ‘personalmente preso in carico il problema, un tema serio, senza cadere nel populismo”. Ebbene, da allora nulla di tutto questo è successo e in Sicilia si continua a morire di lavoro e lo sfruttamento in ogni campo e settore è dilagante. A preoccuparci è anche il fatto che – conclude – ci siano poche denunce per il timore di perdere un posto di lavoro seppur sottopagato. Per questo torniamo a chiedere, con forza, che Schifani si attivi per risolvere subito la questione aumentando l’organico e mettendo in campo tutti gli ispettori del lavoro necessari”.