Un gruppo di persone ha fatto irruzione domenica scorsa all’interno della Cioccolateria Lorenzo, nel centro storico di Palermo, aggredendo alcuni membri dello staff presenti in quel momento.
E’ quanto denuncia in un post, su Facebook, il locale che oggi non aprirà. “È la prima volta da quel dicembre del 2011 che decidiamo di restare chiusi per sfinimento, per esaurimento delle risorse, emotive e fisiche“, si legge nel post.

“Siamo stati aggrediti non per caso – prosegue il post – ma deliberatamente, con l’intento di fare male a Enzo che però non si trovava al locale, e voi sapete quanto sia insolito, non trovarlo lì. E a causa di questo la furia e la violenza di questo atto immotivato si è scagliata contro i nostri ragazzi, Peppe, Chiara, Peppino e Giovi. Siamo un’azienda strana. Ci pensiamo famiglia, a volte perfino confondendo i confini tra lavoro, amicizia, e rapporti personali, ma così è abbiamo cominciato così ed è difficile cambiare il nostro modo di essere. Quindi oggi non siamo solo impauriti per le minacce rimaste in sospeso siamo anche addolorati che i nostri collaboratori abbiano dovuto subire violenza nel posto in cui dovrebbero soltanto lavorare sereni e sentirsi protetti. Siamo addolorati che anche i nostri clienti, presenti in quel momento avrebbero potuto essere messi in pericolo. Ci sentiamo oggi sfiniti, per la notte passata in ospedale, le ore passate in caserma, il tempo passato per ricompattare i pensieri, contenere la paura, ritrovare il coraggio di cominciare ancora una volta, aprire quella porta che ieri i ragazzi hanno chiuso dietro di loro per barricarsi dentro e proteggersi. Palermo è una città difficile, involuta per tante cose ancora, noi ci abbiamo provato in tutti questi anni a costruire bellezza, a rimanere un posto che non si piega al consumismo facile, al cibo mordi e fuggi, a essere un rifugio, un angolo per meditare, accogliersi e essere accolti, un fiore sul tavolo, la musica nell’aria, il profumo di dolci, vogliamo credere che in questa città si possa essere ancora diversi, che Palermo non sia più solamente lo scenario di scippi, pestaggi e violenza, che accanto a persone che organizzano spedizioni punitive per castigarti di avere messo un cassonetto fuori posto, ci siano tanti altri pronti a tendere una mano, abbracciarti e sorriderti. Oggi più che mai il nostro grazie va a i nostri collaboratori tutti, Chiara, Federica, Peppe, Peppino, Kirolos, Ada e Emma. E a Giovi. Vi vogliamo bene“.
“Due dipendenti e due ospiti sono stati costretti a rinchiudersi nel locale in attesa dell’arrivo dei carabinieri e dei sanitari del 118. Uno dei nostri impiegati è stato colpito e sanguinava dalla testa. Sono stati momenti molto brutti”. Lo dice Roberta Milazzo della “Cioccolateria Lorenzo” a Palermo dove tre persone con i tirapugni hanno fatto irruzione nel locale. L’aggressione sarebbe scaturita per futili motivi. Un cassonetto che tra l’altro non era del locale. Ma secondo la titolare c’è qualcosa di più profondo.
“Il pretesto, sembrerebbe quello, cioè malinteso rispetto appunto al posizionamento di un cassonetto, che tra l’altro non era neanche il nostro, a cui avevamo già cercato di porre rimedio, proponendo delle soluzioni e sembrava una questione risolta – aggiunge la commerciante – Ma quanto è successo a noi è lo specchio di altre che si verificano in questo momento in città. Sembra ci sia un’esplosione di rabbia e di violenza. Assolutamente immotivata rispetto a quelle che possono essere le origini di un fatto. Sembra quasi che ci sia il desiderio veramente di sfogarsi, di aggredire, di esprimere rabbia. La scusa è stata il cassonetto. Ma potrebbe essere qualsiasi cosa. Noi siamo chiusi oggi perché siamo stanchi e non sapevamo come affrontare il dopo”.
“C’è preoccupazione, paura, c’è senso di impotenza, cioè ci sono tutte queste cose. La rete di solidarietà che si è attivata ci fa un attimo sentire più sicuri, meno soli, quindi sono più protetti da questa comunità comunque che si muove e che sembra in qualche modo proteggerti. Ma quando questa attenzione si spegnerà che cosa succederà? Queste minacce sono cadute adesso diciamo nel dimenticatoio oppure si riattiveranno tra qualche mese quando nessuno se le aspetta più?” conclude.
Le reazioni
Il sindaco Lagalla: “Vicinanza e solidarietà ai titolari e i dipendenti della cioccolateria”

“Voglio esprimere la mia più netta condanna per la vile aggressione subita da alcuni ragazzi dello staff della cioccolateria “Lorenzo”. Ancora una volta cittadini e commercianti sono stati costretti a misurarsi con la faccia più brutta di questa città, con quegli incivili che credono di vivere in una zona franca fatta di regole tutte loro. Rassicurando che questa amministrazione continuerà a lavorare per rafforzare le strategie di sicurezza per tutti e insieme alle Forze dell’ordine, esprimo la mia vicinanza e la mia solidarietà a Roberta e Lorenzo, e al personale della cioccolateria, che andrò a trovare quando torneranno operativi. Sarà un incontro che simbolicamente unirà sindaco e amministrazione con tutti i commercianti, i cittadini e i turisti coinvolti in tristi e umilianti atti di vigliaccheria urbana”. Lo dichiara il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

“In merito alla vile aggressione avvenuta presso la “Cioccolateria Lorenzo”, esprimo profonda solidarietà e vicinanza ai dipendenti dell’attività commerciale rimasti feriti e al titolare, bersaglio di un atto intimidatorio inaccettabile. Condanniamo con assoluta fermezza quanto accaduto e ringraziamo le Forze dell’ordine per il tempestivo lavoro investigativo che ha già portato all’identificazione dei responsabili. Episodi del genere rappresentano una ferita non solo per chi li subisce, ma per l’intera comunità palermitana che crede nella convivenza civile, nella legalità e nella libertà di fare impresa”. Lo dichiara l’assessora alla Legalità del Comune di Palermo, Brigida Alaimo.
“La presenza di occupazioni illegali che generano focolai di illegalità e violenza non può essere tollerata e sbaglia certa politica a strizzare l’occhio a tali fenomeni per puro opportunismo elettorale. Per questa ragione, in sinergia con la Prefettura, sto accelerando le procedure di sgombero degli stabili occupati nell’illegalità e rafforzeremo le misure di presidio nei quartieri più esposti. L’Amministrazione ribadisce il proprio impegno a difendere gli esercenti, i lavoratori e i cittadini onesti che ogni giorno, con sacrificio, contribuiscono alla rinascita del Centro storico e alla costruzione di una Palermo più giusta, vivibile e sicura. Chi agisce nell’illegalità sappia che la mia e nostra risposta sarà ferma, coordinata e immediata. Palermo è dalla parte di chi rispetta le regole”, conclude Alaimo.
La Vardera: “Palermo non è più una città sicura. Predisposta una lettera al prefetto”

“Pestaggi, rapine e spaccio. In città ormai si respira un’aria pesante e l’ultima dimostrazione è la spedizione punitiva che c’è stata domenica sera nei confronti della Cioccolateria Lorenzo. Locale che ha subito un pestaggio e che ha visto quattro persone andare a finire in ospedale. Ho sentito l’esigenza di andare a dare la mia solidarietà a queste persone e la cosa che fa ridere è che questa caffetteria si trova proprio davanti Palazzo Palagonia, la sede del sindaco di Palermo Lagalla che da quando è successo il fatto, non si è neanche degnato di scendere dal suo ufficio per andare a paleremo con i proprietari. Oltre alla lettera che ho preparato al prefetto per capire quali atti intende mettere in atto vista la grave situazione in città, faccio anche un appello al primo cittadino: ‘Scenda dal suo ufficio, attraversi una strada e convochi una giunta straordinaria proprio in quel locale. A volte il silenzio istituzionale è peggio del pestaggio stesso'”. A dirlo il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, dopo aver fatto un sopralluogo davanti al locale in cui c’è stato il pestaggio.
Cna Palermo: “In città la situazione è profondamente preoccupante”
“Quello che sta accadendo a Palermo è profondamente preoccupante. La violenza, le rapine, le estorsioni, sia quelle più evidenti sia quelle più subdole, stanno mettendo in ginocchio le nostre attività commerciali. I nostri artigiani, i piccoli imprenditori, i commercianti, non sono solo vittime economiche: sono persone che vivono ogni giorno con la paura, e che troppo spesso si sentono sole”. Lo dice Luigi Schillaci, presidente del settore Commercio di Cna Palermo.
“Leggiamo sui giornali – continua – che sono anche i turisti in vacanza vittime di atti di prevaricazione e di violenza, il turismo per noi è una leva economica fondamentale. Questa città è una terra di lavoro, di cultura, di bellezza, ma anche di sacrifici, non possiamo permetterci di fare passi indietro. Purtroppo, chi è chiamato a far rispettare la legge – le nostre forze dell’ordine, a cui va il nostro massimo rispetto – lavora in condizioni difficilissime. Uomini e donne che mettono a rischio la propria vita ogni giorno, spesso senza avere strumenti adeguati per intervenire in maniera decisa e rapida. Questo non è accettabile”.
“Stiamo lavorando – prosegue – per costruire una rete di ascolto e denuncia, per sostenere chi è colpito dalle intimidazioni. Chiediamo con forza alle istituzioni un’azione coordinata, concreta, visibile, un tavolo tecnico e un osservatorio sulla città chiamando a sedere tutte le associazioni di categoria, le forze dell’ordine e il prefetto, per mettere in campo un’azione sinergica. Servono risposte immediate, servono investimenti in sicurezza, serve presenza costante sul territorio”.
Consigliera prima Circoscrizione: “attuare strategie per la sicurezza di commercianti, cittadini e turisti”
“L’ultimo atto di assurda violenza, in ordine di tempo, effettuata contro alcuni ragazzi della Cioccolateria Lorenzo, impone adesso e in maniera definitiva una riflessione ed una organizzazione di strategie non più rinviabili a difesa della sicurezza di commercianti, cittadini e turisti. Credo sia impossibile che di fronte ad una lunga scia di furti, rapine, spedizioni punitive che sembrano avere un preciso disegno per indebolire ancor di più la città di Palermo, ci si arrocchi ancora all’immobilismo di strategie e al racconto – ormai naufragato – di una città che non è affatto insicura ma attrattiva”. Lo dice la consigliera del PD della prima circoscrizione Tiziana Calabrese.
“Purtroppo – aggiunge – non servono più i messaggi di solidarietà verso chi subisce questa violenza. Serve che la politica, l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine producano un vero piano di sicurezza, che non si otterrà mai solo con il pur volenteroso sforzo organizzativo di una pattuglia in più della municipale nel centro storico. Palermo e i palermitani sono stanchi di rischiare la vita uscendo di sera. I commercianti sono stanchi di subire spaccate, rapine e aggressioni”.