Domenica 20 luglio alle ore 19.00, nel suggestivo parco di Villa Filippina, andrà in scena “Leggendo Epruno – Voci, Tempo e Contraddizioni”, una serata speciale per celebrare i 15 anni dal primo reading. Non sarà il consueto spettacolo, ma una vera e propria celebrazione-racconto, un “talk-reading” che ripercorrerà le undici edizioni passate attraverso altrettanti brani selezionati, tra i più emblematici della produzione di Epruno.
In scena, Epruno e gli Eprunisti – professionisti nella vita quotidiana, lettori per una sera – accompagneranno il pubblico in un viaggio tra ironia, disincanto, pensiero laterale e affetto, arricchito da intermezzi musicali e proiezioni evocative. Uno spettacolo che non guarda indietro con nostalgia, ma in avanti, con lo stesso spirito di sempre: raccontare per resistere.
“Leggendo Epruno” è stato, per quindici anni, un laboratorio di parola viva, un reading teatrale atipico che ha fuso narrazione, riflessione civile e ironia poetica. Nato nel 2010 proprio a Villa Filippina, all’interno della rassegna da una idea di Fabio Lannino dal nome “Musica da leggere”, si è evoluto in un progetto culturale resistente, intimo e collettivo, che ha attraversato teatri, chiostri, cortili, salotti e librerie, mantenendo sempre lo stesso obiettivo: dare voce al pensiero laterale, senza mai alzare la voce.
Alla guida, Epruno, autore satirico e affettuoso, editorialista da 25 anni (fin dalla fondazione su ilSicilia.it), figura ironica ma non cinica, disillusa ma mai rassegnata. Alter ego dell’autore e specchio di chi ascolta, Epruno è l’uomo comune che riflette, che osserva il mondo con sguardo critico e sorriso amaro. Una firma, una voce, una coscienza urbana.
Il format ha coinvolto, nel tempo, una comunità di lettori dilettanti – gli Eprunisti – che, per una sera, hanno lasciato da parte i propri ruoli pubblici per dedicarsi all’esercizio del sorriso e del pensiero. “Professionisti nella vita, lettori per un’ora”: questo lo spirito, fondato sull’idea che vivere non significhi solo sopravvivere, ma anche osservare, raccontare, ironizzare.
Ogni edizione ha avuto un tema-guida – il tempo, la massa, il fallimento, la verità, il limite, l’amicizia, il futuro – da cui sono scaturite riflessioni esistenziali, civili e personali. I testi, tratti dalla produzione settimanale o scritti per l’occasione, hanno affrontato i grandi temi della condizione umana: dalla nascita come assurdo punto di partenza (12 ottobre 2492), al senso civico (Occhi aperti), alla tenerezza delle solitudini (La Panchina), fino alla feroce consapevolezza del vivere (Il Cretino). Mai con retorica, mai con intento pedagogico, ma sempre con l’urgenza sincera di raccontare.
La forma scenica, essenziale ma potente, ha privilegiato il reading a due voci – talvolta polifonico – accompagnato da musiche classiche (Mahler, Bach, Chopin), immagini evocative in bianco e nero o tonalità calde, e proiezioni pensate per amplificare il tono emotivo. Le location sono sempre state libere o su invito, spesso con finalità benefiche, rendendo ogni serata un dono reciproco tra chi racconta e chi ascolta.
“Leggendo Epruno” non è mai stato un semplice spettacolo, ma un rito laico della parola, un abbraccio collettivo tra pensieri scomodi e ricerca di autenticità. Il pubblico non è mai stato solo spettatore, ma parte di una comunità pensante.
Lo stile di Epruno è inconfondibile: linguaggio diretto, colto ma accessibile, influenzato da Camilleri, Gaber, Flaiano, ma anche dalla strada, dai bar, dai silenzi. Un modo di raccontare fatto di parole semplici e mai banali, capace di attraversare satira e poesia, osservazione sociale e confessione intima.
In questi quindici anni, si è parlato di politica senza fare politica, di fede senza catechismo, di amore senza sentimentalismi. Si è raccontato l’assurdo senza giudicarlo, la fragilità senza pietismi. Mai alla ricerca del consenso facile, mai piegato alle logiche commerciali o all’autocompiacimento.
Il valore di “Leggendo Epruno” sta nella coerenza e nella libertà: ogni edizione è stata un gesto culturale, un atto di resistenza contro l’appiattimento del pensiero. Un archivio vivo di emozioni, che ha lasciato tracce nei cuori e nelle menti di chi ha partecipato. Un gesto semplice e potente: raccontare il mondo per capirlo, o almeno sopportarlo meglio.
Durante la serata, sarà anche celebrato un gesto concreto di solidarietà: la donazione di un defibrillatore a una scuola primaria, frutto di una raccolta fondi realizzata in una delle ultime edizioni di “Leggendo Epruno”.
“Leggendo Epruno – Voci, Tempo e Contraddizioni” è dunque molto più di uno spettacolo. È un momento di memoria e visione, di bilancio e rinascita. Un invito, dopo 15 anni, a continuare a pensare senza urlare, ridere con profondità, e raccontare per non smettere di essere umani.