Basta al sistema delle mance e subito le dimissioni dei vertici politici coinvolti negli scandali che nelle ultime settimane hanno scosso la Regione Siciliana. Sono questi i temi al centro della conferenza stampa indetta da Controcorrente e Avs.
Un incontro con la stampa parallelo al sit-in svolto nella tarda mattinata di oggi da PD e M5S, sotto la sede della Presidenza della Regione, in piazza Indipendenza (CLICCA QUI). Presa di posizione dei dem e dei pentastellati, che hanno invocato l‘intervento in aula del presidente della Regione Renato Schifani, definita però fin troppo leggera e insufficiente. La richiesta è chiara e decisa: rispondere agli scandali con le missioni del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. L’esponente di Fratelli d’Italia, infatti, è indagato per corruzione e peculato dopo lo scandalo sui sistema dei contributi per eventi culturali a fondazioni ed enti, in cambio di incarichi e consulenze per il suo staff . Filone di indagini che in un secondo momento ha coinvolto anche l’assessore al Turismo Elvira Amata, che ha già ricevuto l’avviso di conclusione dell’indagine che la vede coinvolta con l’accusa di corruzione.
Presenti alla conferenza: il deputato regionale e presidente di Controcorrente Ismaele La Vardera, il segretario regionale Sinistra Italiana Pierpaolo Montalto e i co-portavoce di Verdi Sicilia Fabio Giambrone e Alessandra Minniti. Ad assistere, anche tre deputati del M5S, Nuccio Di Paola, Luigi Sunseri e Angelo Cambiano, a cui è stato rivolto l’invito a fare fronte comune e unire le forze nell’interesse del popolo siciliano.
Per Controcorrente e Avs si starebbe assistendo “ad uno spettacolo indecente per i siciliani, per il quale non si può restare indifferenti“. Una condizione di instabilità che rischia di mettere a rischio anche il regolare svolgimento dei lavori in aula, soprattutto in vista dell’approdo a Sala d’Ercole della variazione di bilancio. In tal senso, rivendicano le forze politiche, non chiedere le dimissioni di Galvagno e Amata sarebbe “un errore politico. Noi abbiamo deciso di intraprendere una strada più netta. Non serve aspettare il rinvio a giudizio. Si è superato ogni limite dell’etica e della morale“.