Ricorre oggi, 5 agosto, il trentaseiesimo anniversario dell’ uccisione per mano mafiosa dell’agente Antonino Agostino, della moglie Ida Castelluccio e del bambino che portava in grembo. I commenti della politica.

“In questi 36 anni la ricostruzione della verità è stata molto tortuosa“. È quanto dichiarato dal deputato regionale Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia.
“Agostino e la moglie sono stati uccisi senza pietà davanti alla loro villetta a Villagrazia di Carini. Il truce assassinio di un servitore dello Stato e di altre due vittime innocenti che ci ricordano quanto sia spietata la mafia, quanto dobbiamo continuare a combattere per la sua sconfitta definitiva, tutti insieme con le armi della trasparenza, della legalità e la ricerca della verità“.
“La nostra presenza qui, oggi, non vuole essere solo in ricordo ma anche di testimonianza, affinché si possa proseguire nella dignitosa ricerca della giustizia e della verità per tutte le vittime della mafia e i loro familiari“. Lo dice l’assessore regionale dell’Energia e ai servizi di pubblica utilità Francesco Colianni che, su delega del presidente della Regione Renato Schifani, ha partecipato questa mattina a Carini, in provincia di Palermo, alla cerimonia, organizzato dalla questura di Palermo presso la stele commemorativa sul lungomare Cristoforo Colombo.
“È doveroso ricordare in modo concreto quest’uomo coraggioso che, assieme alla moglie – prosegue Colianni -, ha perso la vita per assicurare alla comunità l’affermazione dei diritti e il rispetto delle regole. Una ferita ancora aperta, visto che non sono mai stati individuati gli assassini. Un altro importante tributo va alla memoria del padre dell’agente, Vincenzo Agostino, che ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità, costruendo con coraggio un percorso di memoria e impegno civile“.

“E’ stata la prima commemorazione in cui l’assassino di Nino Agostino e Ida Castelluccio è stato assicurato alla giustizia, ovvero il boss mafioso Gaetano Scotto che, nell’ottobre 2024 è stato condannato all’ergastolo. Oggi sicuramente avremmo visto il papà Vincenzo finalmente senza barba, purtroppo ci ha lasciati prima di poter vedere la giustizia fare il suo corso. Le istituzioni tramandino il lavoro ed il ricordo dei servitori del nostro Stato“. Lo ha dichiarato il vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Nuccio Di Paola.
“La città non può permettersi di voltare lo sguardo. Le incertezze, le reticenze, le zone d’ombra attorno a questo duplice omicidio non sono ferite del passato, ma urgenze del presente – aggiunge – Perché una democrazia incompiuta è quella che smette di cercare la verità. Ai familiari, e in particolare nel ricordo del padre Vincenzo Agostino, simbolo incrollabile di memoria e dignità, va la vicinanza profonda di Palermo. La loro battaglia è anche la nostra“.