Elizabeth Smith, sindaco di Bolognetta, torna a parlare ai microfoni de ilSicilia.it, dopo due anni dal suo insediamento nel piccolo Comune dell’entroterra palermitano. Il comune, che conta circa 4.000 abitanti, cerca di rialzarsi dopo anni di difficoltà finanziarie e commissariamento. La sfida principale? Governare con pochi mezzi, gestire le emergenze e puntare sul coinvolgimento attivo dei cittadini.
L’uscita dal dissesto e il peso del disavanzo
“Quando ci siamo insediati – ricorda il sindaco – abbiamo trovato un comune appena uscito dal dissesto finanziario, ma ancora segnato da un pesante disavanzo che stiamo ripianando. Le risorse sono limitate, la capacità di programmare è ridotta. Tuttavia, ciò che più ci ha colpito è stata la risposta della comunità”.
Fondamentale, in questi due anni, è stato l’apporto delle realtà locali: “Ringrazio in particolare il Forum delle associazioni bolognettesi, la Consulta giovanile, la Consulta delle donne e tutti i cittadini attivi. Si sono messi in gioco in prima persona, rendendo possibile una ripresa della vita pubblica, delle attività sociali e culturali, e anche della programmazione. Questa è stata la cosa più gratificante e testimonia quanto i bolognettesi amino profondamente il proprio paese”.
L’acqua, un problema strutturale
Come in molti comuni siciliani, anche a Bolognetta l’acqua rappresenta un annoso problema, divenuto ancora più evidente negli ultimi tempi.
“Abbiamo recentemente affrontato difficoltà importanti – spiega la Smith – a causa di un guasto imprevisto all’impianto di sollevamento di Risalaimi. Questo ha comportato disagi per le utenze servite da AMAP, che comunque è intervenuta immediatamente per risolvere i guasti”.
Tuttavia, i problemi più seri riguardano le aree rurali: “Molte contrade non sono servite dalla rete idrica e gli abitanti devono arrangiarsi con l’autoprovvigionamento tramite autobotti e con fosse Imhoff per le fognature. Questa situazione rappresenta per i bolognettesi un grosso guaio”. Le cause? “Molti villini sono stati costruiti abusivamente e poi sanati, senza che fossero realizzate le necessarie infrastrutture. Adesso, dopo anni, chiedere oneri primari di urbanizzazione diventa faticoso a livello economico per tutti, sia i cittadini che per il comune”.
Un problema non isolato, sottolinea Smith, ma comune a molti centri siciliani: “Serve una programmazione regionale, strumenti adeguati per affrontare queste situazioni. I piccoli comuni non hanno le risorse per farlo da soli”.
Raccolta differenziata: buoni risultati e nuovi progetti
Un capitolo più positivo è quello della raccolta differenziata: “Abbiamo una percentuale di raccolta differenziata che oscilla tra il 75% e l’80%, merito dei cittadini e degli operatori ecologici, tutti bolognettesi, che conoscono bene il territorio e intervengono tempestivamente in caso di problemi”, spiega la prima cittadina.
Il porta a porta, introdotto già durante il commissariamento, è stato esteso anche alle contrade. “Non è perfetto, ma stiamo migliorando giorno dopo giorno. Inoltre, uno dei progetti FUA prevede la realizzazione di un impianto di compostaggio di comunità. Non risolverà tutti i problemi legati all’umido, ma ci aiuterà a ridurre la quantità conferita in discarica, con l’auspicio di poter abbassare le tasse e contribuire alla tutela ambientale”.
Incendi: prevenzione tra sanzioni e carenze di personale
Indubbiamente, uno dei talloni d’achille dei comuni siciliani, soprattutto quelli circondati da boschi, piantagioni e campagne è il rischio incendi. Bolognetta ha cercato di attrezzarsi al meglio: “Abbiamo ampliato il corpo dei vigili urbani e, con l’ausilio della nostra Protezione Civile – Gruppo Antares, garantiscono un monitoraggio costante delle contrade”, racconta Smith.
Le numerose sanzioni dell’anno scorso per la mancata pulizia e manutenzione dei terreni hanno dato i loro frutti: “Chi è stato multato, quest’anno ha provveduto tempestivamente alla pulizia dei propri terreni. Molti lo scorso anno avevano mancato al proprio dovere non per mancanza di volontà, ma per ritardi nella messa in sicurezza. Quest’anno abbiamo aumentato i controlli e le sanzioni, e di conseguenza è migliorata anche la pulizia del territorio”.
Ma le difficoltà non mancano, soprattutto per il Comune: “Indubbiamente il comune ha una mancanza: ci troviamo in difficoltà a pulire i bordi delle strade perché non abbiamo attrezzi comunali e non abbiamo neanche il personale. Questi sono alcuni dei grossi punti deboli dei piccoli centri.”.
Un supporto arriva dall’ESA (Ente di Sviluppo Agricolo): “L’anno scorso ci hanno aiutato e anche quest’anno si sono impegnati a darci una mano, soprattutto nelle contrade. Avremmo voluto iniziare questi interventi già a maggio o giugno, ma ci ritroviamo a farli solo a fine luglio. Nonostante tutto, cercheremo di completare quanto necessario“.