Il caldo di fine agosto in Sicilia ha un profumo antico. Non è solo l’odore salmastro del mare o la polvere dorata delle strade, ma qualcosa di più profondo, un richiamo che attraversa i secoli. È lo stesso respiro che accompagnerà l’arrivo di Zahi Hawass, il più celebre egittologo vivente, che nell’Isola svelerà i segreti di “Cheope” e annuncerà l’apertura del Grande Museo Egizio, prevista per il primo novembre al Cairo.
Due appuntamenti uniranno, quindi, la Sicilia alle sabbie di Giza: il 22 agosto, alle ore 19:30, sulla Terrazza Killiche di Siracusa, e il 23 agosto, alle ore 20:00, al Castello di Aci Castello, per un pubblico pronto a lasciarsi trasportare tra le pagine del nuovo romanzo e nei misteri che avvolgono la Grande Piramide.
L’uomo che svela i segreti delle piramidi
Zahi Hawass non è solo un archeologo. È una figura che incarna il mito dell’Egitto moderno: ex Ministro del Turismo, già Segretario Generale del Supremo Consiglio delle Antichità Egiziane, protagonista di scavi leggendari e di scoperte che hanno fatto il giro del mondo. In “Cheope” racconta non solo la costruzione della Grande Piramide, ma anche il mistero della “camera segreta”, quella che, sussurra, lui solo conosce davvero. Una rivelazione recente che unisce rigore scientifico e gusto del racconto epico.
E quando parla del nuovo Museo Egizio, Hawass non lo fa come un funzionario o un accademico, ma come un custode che sta per consegnare al mondo un tesoro. Un tempio della storia che raccoglierà secoli di civiltà e che, nel suo annuncio in Sicilia, diventa simbolo di un ponte tra due sponde del Mediterraneo.
Ombre di piramidi sotto il sole siciliano
A condividere il palco con lui sarà Francesco Santocono, giornalista e scrittore catanese, voce e penna capace di tradurre la passione per l’Antico Egitto in pagine e progetti dal respiro internazionale. Già autore de “Il loto e il papiro”, con prefazione dello stesso Hawass, Santocono ha firmato il libretto dell’opera lirica “Tutankhamon“, composta dal Maestro Lino Zimbone, che farà parte dei festeggiamenti legati all’inaugurazione del museo e sarà messa in scena sotto le piramidi.
Il loro incontro in Sicilia non sarà un semplice scambio tra un grande studioso e un egittofilo, ma il proseguimento di una collaborazione artistica e culturale che dimostra come il Mediterraneo sia ancora oggi un mare che unisce.