Pd, M5s e Claudio Fava bocciano la riforma della gestione dei rifiuti approvata appena una settimana fa in commissione Ambiente dell’Ars e dunque pronta per il voto d’aula. E in una conferenza stampa, a Palazzo dei Normanni, attaccano il governo Musumeci: “E’ una legge dannosa, non risolve i problemi e ne crea di enormi, va ritirata“.
Una conferenza stampa unificata a cui hanno partecipato i deputati dell’Ars, Anthony Barbagallo (PD), Claudio Fava (Cento Passi) e Giampiero Trizzino (Movimento5stelle) per discutere della riforma della governance riguardante il sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia, mettendo in evidenza l’intendimento unanime delle opposizioni al governo Musumeci.
Il piano regionale dei rifiuti è stato depositato, ha ottenuto l’ultimo passaggio in CGA ed è stato pubblicato l’8 aprile in Gazzetta Ufficiale.
Si tratta, secondo gli esponenti dell’opposizione, di un tema delicato, per diversi anni caratterizzato da regimi emergenziali che non hanno purtroppo prodotto un reale miglioramento del sistema dei rifiuti, anche sotto il profilo della ancora carente dotazione impiantistica. Per Trizzino, Barbagallo e Fava l’attuale sistema di gestione dei rifiuti urbani presenta numerose criticità connesse all’elevata quota di smaltimento in discarica, alla modesta percentuale di riciclaggio, alla criminalità ed al crescente livello di morosità. Il principale problema del sistema attuale è l’assenza di una relazione economica tra i costi e il corretto comportamento dei cittadini e degli operatori economici.
Ricordando che “si tratta del terzo tentativo del governo dopo i due falliti” e che su questo disegno di legge “l’Anac e persino il servizio studi dell’Ars sono critici“, Gianpiero Trizzino (M5s) intravede in questa riforma un collasso del sistema: “Ci sono profili di incostituzionalità, si prevede il trasferimento del personale dalle Srr, società di diritto privato, alle Ada, società di diritto pubblico: e come si sa in una società pubblica si entra per concorso”. E sull’ipotesi dei termovalorizzatori: “Musumeci parla di gestione pubblica ma poi vuole fare i termovalorizzatori, quindi in automatico apre ai privati: in quattro anni non è riuscito a fare un buco per la settima vasca a Bellolampo, figuriamoci se riesce a fare un termovalorizzatore“.
Claudio Fava punta il dito sulla governance prevista nella riforma: “E’ pessima“. “Si va verso ambiti provinciali, i meno adatti per un percorso di smaltimento dei rifiuti – sostiene – Ma quello che manca da tre anni e 8 mesi è una idea strutturale che modifichi il sistema, significa investire sugli impianti pubblici e togliere la quota di fatturato che in regime di oligopolio è in mano ai privati. Probabilmente – osserva il deputato – non c’è interesse da parte di Musumeci, per la tenuta del consenso, a intaccare diritti consolidati”. E sottolinea che “proprio questo governo ha concesso proroghe e ampliamenti a discariche private sulle quali pendono inchieste giudiziarie gravi“, mentre sui termovalorizzatori “di cui si parla sottovoce nei corridoi dei palazzi” Fava rileva che “l’unico progetto presentato è quello della famiglia Leonardi, che si torva con le spalle al muro per le inchieste giudiziarie“.
“Siamo molto preoccupati, questo testo sui rifiuti è cervellotico e che non risolve i problemi – afferma il deputato Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd – Cinque anni fa, la Corte dei conti rilevò due questioni: il numero eccessivo di Ato e la necessità che le Srr dovevano essere pubbliche. Ci chiediamo come mai il governo Musumeci non è mai intervenuto per correggere questo sistema. Anzi, sugli Ato si incaponisce prevedendone addirittura nove, mentre la trasformazione delle Srr da private a pubbliche (gli articoli 11, 15 e 17) rientra in una procedura cosi tortuosa che non basteranno 20 anni“.