Dopo le tristi vicende che hanno colpito Catania nel corso degli ultimi giorni, il consiglio comunale è tornato a riunirsi con il tema sicurezza al centro del dibattito d’aula.
Le sparatorie delle scorso serate ma soprattutto l’omicidio di Alessandro Indurre avvenuto in pieno centro e in piena mattinata ha scosso non poco gli animi della città.
Corposi gli interventi dei consiglieri comunali, i quali si sono divisi da un lato, le opposizioni, nell’incalzare l’amministrazione nell’agire rapidamente, pur riconoscendo i limiti nella gestione della sicurezza, e quelli di maggioranza che, diversamente, ne hanno esaltato l’azione, ponendo l’accento sulla componente extracomunitaria dell’omicida.
“Ci siamo svegliati con le ossa rotte“, afferma Trantino durante l’intervento di replica.
“L’obiettivo è rendere questa città normale“, aggiungendo sulla questione migranti “che devono capire che bisogna rispettare le regole. Non possiamo permettere che gente che ha problemi mentali possa fare quello che vuole”.
“Io mi sono assunto le mie responsabilità – chiosa in conclusione – ed esercito sempre il mio potere da pungolo verso Roma. Ho chiesto interventi mirati anche sui parcheggiatori abusivi affinché sia reato, perché è come si operasse un’estorsione implicita”.
Nel frattempo, nella mattinata di odierna, s’è svolta la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.
“Una città che esprime condizioni di sicurezza non minori rispetto a quelle del resto dell’Italia, anzi oserei dire che queste condizioni risultano eccellenti”, rassicura il prefetto Pietro Signoriello.

“Il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza – sottolinea – ha deciso di avere un ulteriore momento di approfondimento sull’attuale situazione grazie a un confronto con il Procuratore capo della Repubblica, per una migliore risposta ai target operativi. Con l’operazione Alto impatto abbiamo potenziato in questo periodo tutte le attività di prevenzione nel territorio e sono certo che ciò sia visibile agli occhi di tutti. Tali controlli proseguiranno in attesa di ottenere quei risultati investigativi che presto ci aspettiamo di concerto con l’autorità giudiziaria, allo scopo di dare serenità ai cittadini”.
“Nel tracciare un primo bilancio – conclude – posso sin d’ora affermare che sono stati effettuati numerosi arresti, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di stupefacenti, sono state sequestrate armi, sono stati eseguiti controlli a tappeto alla ricerca di covi, sono state identificate numerose persone sospette ed effettuate perquisizioni domiciliari mirate. Dai numeri, ma non vorrei che apparisse un mero esercizio burocratico, gli indici dell’attività criminale che si registrano a Catania sono nettamente inferiori a quelli di altre realtà italiane, in rapporto fra questo periodo e quello analogo dello scorso anno: meno 27 per cento. E tutto questo rispetto alla media nazionale del tutto più bassa e ciò mi fa dire che la città è tenuta sotto controllo e che l’impianto di prevenzione messo in atto dalle forze dell’ordine è più che efficace per garantire lo stretto controllo dei fenomeni di criminalità”.