Una piaga da estirpare per combattere la mafia in Sicilia. Il pizzo resta argomento cardine nella lotta a Cosa nostra. Una battaglia portata avanti da anni, ma ancora non vinta. Un tema da non sottovalutare e soprattutto da non far passare in secondo piano.
Sulla mafia si è scritto e
La mafia continua a infiltrarsi nel tessuto economico e sociale, a mantenere un controllo illegale del territorio e certamente c’è ancora tanto da fare. Oggi c’è il rischio di un pericoloso abbassamento della guardia. Il racket potrebbe riprendere forza proprio mentre l’opinione pubblica distoglie lo sguardo. Il vero declino di Cosa nostra comincerà quando nessuno pagherà più il pizzo. Un concetto più volte spiegato in varie pagine del libro, una narrazione che rafforza un concetto inequivocabile e che denuncia il pericolo di una falsa credenza ancora molto diffusa: pagare il pizzo garantirebbe serenità. È esattamente il contrario, e Sanfilippo e Scaglione smontano questo falso mito. La verità rimane una: la mafia è un sistema che divora risorse, diritti e futuro. Ma oggi lo Stato è pronto a proteggere chi si rifiuta. È cambiata la coscienza e con essa anche le possibilità di reagire.
Gli autori, dopo aver ricostruito le origini e l’evoluzione storica del pizzo, ne analizzano in profondità le radici culturali e il contesto in cui si è sviluppata questa pratica mafiosa. Viene messo in luce il rapporto opaco e a volte complice tra mafia e una parte dell’imprenditoria, spiegando cosa significhi “essere messi a posto” e descrivendo le molteplici forme che l’estorsione può assumere. Il libro racconta anche le reazioni, spesso opposte, che questa realtà ha generato: da un lato numerosi episodi di rassegnazione e connivenza, dall’altro atti di straordinario coraggio civile. Ci sono storie di chi ha scelto di non piegarsi, anche a costo di perdere la propria attività o, nei casi più drammatici, la vita stessa.
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