Un pre-match dominato dall’amarezza e accantonato con tre punti molto più che preziosi.
Cala il sipario sulla terza e tumultuosa giornata di campionato tra Palermo e Sudtirol. I rosanero espugnano, non senza fatica e con qualche momento di ira di Inzaghi, la rocciosa fortezza del Druso, e tornano nel capoluogo siciliano con qualche certezza in più, grazie alla doppietta di Pohjanpalo. Il club di viale del Fante acciuffa così il gruppetto di testa composto dalle outsider Cesena, Frosinone e Modena a quota sette.
I siciliani sfatano così un tabù dalla durata di quasi cinquant’anni. La formazione rosanero, infatti, non vinceva la prima trasferta stagionale dal 1977. Ma non solo. Guardando al più vicino passato, il successo lontano dai confini regionali mancava dal 27 aprile. I record, parafrasando mister Inzaghi, non terminano qui. Gomes, infatti, ha festeggiato proprio a Bolzano le cento presenza in maglia palermitana. Gli altoatesini, dal canto loro, incasso la prima sconfitta casalinga non solo stagionale, ma dell’intero 2025, in uno stadio dominato dai cori e dai canti degli ospiti, nonostante il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi residenti in Sicilia. Il presidente Dario Mirri, partito con la squadra, come comunicato dalla società, ha scelto di non entrare nell’impianto e di restare per tutta la gara nell’area parking in segno di solidarietà nei confronti dei tifosi e delle famiglie palermitane che hanno comunque raggiunto la città per sostenere la propria squadra del cuore. “La decisione degli organi competenti è insindacabile – ha dichiarato Mirri, che si è espresso dopo il comunicato di ieri del club e l’intervento del sindaco Roberto Lagalla, oltre che di alcuni esponenti politici nazionali (CLICCA QUI) – ma sbagliata nei tempi e nei modi. Non è possibile discriminare e penalizzare un popolo intero soltanto per colpire una minoranza di individui che nulla hanno a che vedere con il calcio“.
Il tecnico piacentino si presenta alla prima stagionale lontano dalle mura familiari del Renzo Barbera affidandosi ad un 3-4-2-1 ritoccato. Tra i pali confermato Joronen. In difesa largo a Ceccaroni, Bani e Peda, al posto di Diakité, reduce dagli impegni in Nazionale con la maglia del Mali. Cuore pulsante del centrocampo la coppia Segre-Ranocchia, mentre è in attacco la novità più importante. Balza infatti all’occhio l’assenza di Brunori. Promosso nel ruolo da titolare Le Douaron, al fianco dell’inamovibile Gyasi e alle spalle di Pohjanpalo.
Match ad altissima intensità subito dopo il fischio di inizio. A dimostrarlo il pressing asfissiante dell’attaccante francese, capace di stordire la compagine di Castori e regala il primo corner della giornata. Proprio da quest’azione, ad appena un minuto segnato dal cronometro, il club di viale del Fante coglie al volo l’occasione per realizzare il gol del vantaggio. Dalla bandierina, Ranocchia pesca l’ex Brest, che di testa spizzica nella direzione opposta per l’incornata del bomber finlandese: 0-1.
L’impatto sul campo del Druso è impeccabile, anche e soprattutto su alcuni diktat fondamentali, come i contrasti e le seconde palle. Spiazzato dell’avvio roboante del Palermo, il Sudtirol fatica a trovare le giuste misure, un blackout dalla durata di circa venti minuti. Una parentesi durante la quale i siciliani restano vivi all’interno dell’area di rigore biancorossa, procurandosi un paio di occasioni con Ranocchia e Pohjanpalo.
Tanta grinta e tanto sacrificio di Le Douaron, sempre pronto ad accompagnare lo sviluppo della manovra palermitana, ma che lascia però prevalere la frenesia alla lucidità e alla precisione. Un incarico non semplice quello affidatogli da Inzaghi, cioè quello di sostituire Brunori, ma comunque portato a casa con un’ampia sufficienza. Si accende, invece, dopo la mezz’ora la partita di un sottotono Gyasi, più volte protagonista di interessanti tagli in area, egregiamente letti e controllati dalla difesa altoatesina. Da sottolineare la prestazione di Ranocchia. Il numero 10 inizia pian piano ad uscire dal guscio, andando oltre il compitino ed entrando sempre di più nel vivo delle trame di gioco del club di viale del Fante. La strada è ancora lunga, ma il ritorno all’antico splendore del classe 2001 oggi appare sempre più vicino.
I padroni di casa si rendono pericolosi intorno alla metà e sul finale del primo tempo, presi per mano da Mallamo e Merkaj. Gli uomini di Castori sfruttano al meglio le piccole sbavature e alcuni errori di comunicazione della formazione ospite, chiamando in causa anche Joronen, sempre pronto e vigile, con risposte tecnicamente imprecise, ma comunque efficaci.
Al rientro degli spogliatoi, ingrana subito la quinta il Sudtirol. Il Palermo fatica a gestire la sfera e trova il guizzo solo nove minuti più tardi. Segre detta i tempi in ripartenza. La cavalcata si conclude con il tiro debole di Le Douaron. I ritmi si alzano ed il tecnico piacentino, condizionato dalla due ammonizioni in difesa, Peda e Bani, sceglie di non rischiare. Arriva così il tempo di Diakité, subentrato al posto del polacco. I rosa tornano a farsi vedere dalle parti di Adamonis con il sinistro incrociato di Gyasi.
Poi il club di viale del Fante entra in affanno. Complice l’ingresso nell’intervallo di Odogwu, gli altoatesini pungono i siciliani, andando alla ricerca del pari. Una serie di rimpalli fortuiti e la solidità dell’estremo difensore finlandese, permettono ai rosanero di far rimanere inalterato il tabellino. Il tecnico piacentino interviene con prontezza: al sessantesimo fuori Gyasi, dentro Gomes, che festeggia così le 100 presenze con la casacca rosanero, e l’inevitabile ulteriore abbassamento di Segre. Per il numero 8 giornata di grande livello, preciso e ordinato nei contrasti e nei passaggi, e sempre pronto a caricarsi la squadra sulle spalle.
Nuovo giro di sostituzioni per gli ospiti: Ranocchia, Le Douaron (per il francese doppia chance pochi minuti prima) e Augello (già ammonito), lasciano il posto a Blin, Palumbo e Veroli. Per il numero 72 si tratta dell’esordio assoluto con la nuova maglia. All’ex Modena bastano giusto due tocchi per sfoggiare subito tutte le sue qualità e all’ottantunesimo imbecca Pohjanpalo per il definito 0-2 che mette il sigillo al match.