Si è avvalso della facoltà di non rispondere all’udienza di convalida del fermo Giuseppe Cangemi, l’uomo che si è auto accusato di aver ucciso il cognato Stefano Gaglio, magazziniere della farmacia Sacro Cuore, lo scorso lunedì tra via Oberdan e piazza Principe di Camporeale a Palermo. Il Gip Lorenzo Chiaramonte si è riservato la decisione.
Il legale di Cangemi, Salvino Pantuso, ha presentato documenti che confermerebbero che il suo assistito sarebbe affetto da schizofrenia, patologia accertata da anni. Pertanto, qualora fosse disposta la misura cautelare in carcere, Pantuso ha chiesto che possa, invece, essere ricoverato in una clinica.
Cangemi, 62 anni, ha teso un agguato al cognato, che aveva appena accompagnato a scuola una delle figlie e stava raggiungendo il posto di lavoro, e l’ha freddato con alcuni colpi di pistola alle spalle. Il movente dell’omicidio sarebbe un contenzioso sulla proprietà di una villetta o la vendita di una casa. Ma l’arrestato, immortalato dalle telecamere di videosorveglianza, nell’interrogatorio davanti agli inquirenti ha detto di aver agito senza un particolare motivo
Il gip convalida l’arresto
Il gip Lorenzo Chiaramonte ha convalidato l’arresto per Giuseppe Cangemi, il dipendente della Rap che tre giorni fa ha ucciso il cognato Stefano Gaglio. Il gip ha disposto la misura cautelare in carcere. Il suo legale, l’avvocato Salvino Pantuso, aveva presentato documentazione sui problemi psichiatrici di cui soffre il suo assistito. Sarebbe stato confermato il movente economico come ricostruito dalla Procura.
Gaglio avrebbe riferito ai figli di Cangemi che non voleva lasciare loro una casa, ma l’avrebbe donata ai nipoti. Una scelta che avrebbe scatenato liti in casa e tanta tensione.
“Presenterò ricorso al tribunale del Riesame – annuncia l’avvocato Pantuso – il regime carcerario non è compatibile con lo stato di salute del mio assistito che ha una diagnosi di schizofrenia come stabilito dai medici del Policlinico. Io ho consegnato documenti che vanno dal 2021 al 2023. Le malattie psichiatriche con il passare del tempo difficilmente regrediscono anzi con il passare del tempo tendono a peggiorare. Nella relazione del 2023 si fa riferimento ad allucinazioni visive, schizofrenie e disturbo ossessivo compulsivo. La reazione di Cangemi alla rivelazione fatta dal cognato ai figli è sproporzionata. Per questo chiederò al riesame che venga nominato un perito che valuti queste cose”.




