Il Comitato Esecutivo della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Palermo esprime una ferma bocciatura in merito alla gestione e alle modalità con cui è stata condotta l’intera fase di confronto circa la rete ospedaliera. Una rete che, nella sostanza, continua a prevedere riduzioni e depotenziamenti soprattutto a carico dei presidi più periferici.
Innanzitutto il comitato lamenta la mancanza di votazione durante la Conferenza Provinciale dei Sindaci svoltasi il 09.07.2025 Villa Niscemi, alla presenza dell’Assessore Reg.le della Salute dott.ssa Faraoni e dei vertici della sanità regionale. Un parere, acquisito solo in sede di Conferenza permanente per la programmazione sanitaria Regionale senza alcuna visione o illustrazione della nuova bozza aggiornata, nonostante le richieste formali da parte di diversi sindaci. Tra questi, il Presidente della Conferenza di Palermo, Walter Rà, che ha chiesto espressamente di prendere visione della bozza prima del voto senza che la richiesta venisse accolta. Di tutto ciò, è bene sottolineare, si trova traccia nel verbale della seduta.
Alla seduta di lunedì 28 luglio solo 2 province su 9 (quelle di Agrigento e Caltanissetta) hanno votato a favore, tutte le altre si sono astenute (Palermo e Messina) o hanno disertato la seduta per protesta.
Secondo l’Assessore Faraoni la bozza aggiornata della rete ospedaliera era già stata inviata alla Giunta regionale e alla VI Commissione dell’ARS, ritenendo così la fase di confronto con i Sindaci rappresentanti già conclusa.
Immediatamente dopo la seduta, è stato diffuso alla stampa un comunicato ufficiale che parla di una “approvazione della rete ospedaliera da parte della Conferenza permanente ”. Una evidente narrazione distorta dello svolgimento dei lavori.
I sindaci della provincia di Palermo contestano con fermezza tanto il metodo quanto il contenuto di questa approvazione; rimarcano come la rete ospedaliera sottoposta a valutazione della VI commissione dell’ARS (prot. n.2017 del 15 settembre) sia diversa e con meno posti letto rispetto a quella mostrata alla conferenza provinciale; formalizzano la richiesta di essere ricevuti in VI Commissione all’ARS, per un attento approfondimento delle criticità e osservazioni riscontrate prima di qualsiasi decisione definitiva.
La salute pubblica è un diritto fondamentale e la sua organizzazione non può essere affidata a scorciatoie procedurali. I sindaci dei territori devono essere parte attiva e consapevole delle scelte che riguardano i propri cittadini. Con il taglio dei posti letto senza una riorganizzazione completa dei servizi territoriali, con l’assenza di assicurazioni sui livelli di assistenza e senza chiare idee sulla mission degli ospedali del territorio si rischia la riduzione delle prestazioni disponibili per la popolazione ed un aumento delle disuguaglianze sociali e sanitarie per coloro che vivono nelle comunità locali.